Domenica 30 Giugno 2024

Apparizioni a Trevignano, il Vaticano conferma: “Nessuna soprannaturalità”

Gli eventi risalgono al 2016, quando Gisella Cardia aveva riferito di apparizioni della Madonna in un campo. Confermato il decreto del Vescovo di Civita Castellana che contesta la versione della donna

S.Sede conferma, "a Trevignano nessuna soprannaturalità"

S.Sede conferma, "a Trevignano nessuna soprannaturalità"

Città del Vaticano, 27 giugno 2024 – Nessun apparizione della Madonna a Trevignano. È questa la posizione assunta dal dicastero vaticano per la Dottrina della Fede. Viene quindi riconosciuta la “validità giuridica” del decreto con cui il 6 marzo scorso il vescovo di Civita Castellana, monsignor Salvi, aveva dichiarato la non soprannaturalità delle presunte apparizioni della Vergine Maria a Trevignano, testimoniate dalla signora Gisella Cardia e dal marito Gianni. Con un comunicato aveva messo in guardia i fedeli di “astenersi dall'organizzare e/o partecipare ad incontri privati e/o pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che diano per certa e indubitabile la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano”. 

Il comunicato del dicastero vaticano per la Dottrina della Fede

Nel comunicato diramato oggi dall'ex Sant'Uffizio si legge che “alla luce delle nuove Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali (17 maggio 2024), in riferimento al Decreto Prot. 01D/2024, emesso da Mons. Marco Salvi, Vescovo di Civita Castellana, in data 6 marzo 2024, d'intesa con questa Istituzione, riguardo alle asserite apparizioni e rivelazioni riferite dalla Sig.ra Gisella Cardia (all'anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla) e dal Sig. Gianni Cardia, questo Dicastero riconosce la validità giuridica del suddetto Decreto, sia per quanto riguarda il giudizio ivi espresso (constat de non supernaturalitate) sia per le disposizioni indicate nei punti a-d”. “Possa la Beata Vergine Maria, Madre di Gesù, Madre della Chiesa e Madre nostra, riportare pace e serenità in vista del bene spirituale dei fedeli della parrocchia di Trevignano Romano e del popolo di Dio che è in tutta la Diocesi di Civita Castellana”, aggiunge la nota della Dottrina della Fede.

Riguardo i due punti citati nella nota, il punto A impedisce ai sacerdoti "di celebrare sacramenti o guidare atti di pietà popolare in modo tale da connettere entrambi, in modo diretto e indiretto, con gli eventi di Trevignano Romano, sia nei terreni di proprietà dell'Associazione 'Madonna di Trevignano ETS' (la onlus per la diffusione del culto mariano che fa capo al marito di Gisella Cardia, ndr) che in altri luoghi privati, pubblici ed ecclesiali". Il punto D fa riferimento al divieto "di recarsi nel luogo dell'apparizione alimentando nei fedeli l'idea che vi sia un qualche riconoscimento ecclesiale"; insieme a questo, l'avvertimento ai fedeli "circa l'obbligo disciplinare e spirituale derivante dal pronunciamento ecclesiale di astenersi dall'organizzare e/o partecipare a incontri privati e/o pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che diano per certa e indubitabile la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano o che siano atti a fare pressione sul vescovo diocesano per modificare le proprie legittime decisioni sugli eventi stessi".

Le presunte apparizioni e i guai giudiziari

Gli “eventi di Trevignano” risalgono al lontano 2016, quando Gisella Cardia aveva riferito di apparizioni della Madonna in un campo dove ha svolto per anni prediche e preghiere. Questi eventi sarebbero avvenuti in concomitanza con la lacrimazione della statuetta della Vergine, che la donna aveva acquistato a Medjugorje. Cardia riteneva anche di ricevere messaggi direttamente dalla Madonna, da Gesù e dal Padre Celeste e di aver assistito alla moltiplicazione di gnocchi e pane durante cene private nella sua abitazione. Intanto, sulla donna e il marito indaga la Procura di Civitavecchia, che ha aperto un fascicolo con l’ipotesi del reato di truffa. I due coniugi, infatti, avevano ottenuto delle somme di denaro da alcuni fedeli, che poi avevano denunciato la presunta frode. Le teorie della donna sono state contestate dall’inchiesta della Diocesi.