Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Covid, l'antibiotico Zitromax introvabile. Ma l'Aifa: "Non serve contro il virus"

Il farmaco è stato usato massicciamente negli ultimi due mesi. L'Agenzia e i medici però frenano sul suo impiego

Covid, un reparto di terapia intensiva (Ansa)

Covid, un reparto di terapia intensiva (Ansa)

Roma, 13 gennaio 2022 - L'antibiotico Zitromax da giorni non si trova più nelle farmacie italiane. Il medicinale, capace di coprire un ampio raggio di infezioni batteriche, viene anche prescritto per i malati di Covid. Secondo quanto si apprende mancherebbe la molecola necessaria per la produzione del farmaco che viene prescritto in associazione con antinfiammatori.

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Lo Zitromax è l'antibiotico più utilizzato dai malati sia a casa che in ospedale, prescritto in associazione con antinfiammatori. La difficoltà nel reperimento del medicinale è dovuta all'enorme utilizzo negli ultimi 2 mesi legato all'aumento dei contagi e probabilmente - spiegano le stesse fonti - all'accaparramento anche da parte di chi non ha contratto la malattia ma ha timore del contagio. Lo Zitromax e il generico sono usati nella terapia contro il Covid per contrastare eventuali complicanze nei malati dovute a batteri. "L'Italia è l'unico paese in Europa in cui lo Zitromax è introvabile", dice il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia, rimarcando però che il problema esiste da qualche settimana ma non in maniera omogenea in tutta Italia.

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Aifa: antibiotico non efficace contro il virus

Sul caso dell'esaurimento delle scorte di Zitromax interviene però l'Aifa, sottolineando che nessun antibiotico, nemmeno l'azitromicina, è efficace contro il Covid e "nessun antibiotico in generale è approvato, né tantomeno raccomandato, per il trattamento" del virus. In una nota l'Agenzia italiana del farmaco ricordando che fin dall'inizio della pandemia "ha scoraggiato fortemente l'uso dell'azitromicina". "Come ampiamente dimostrato da numerosi e ben condotti studi clinici pubblicati sulle migliori riviste internazionali, non vi è alcuna evidenza che l'utilizzo dell'azitromicina abbia un effetto protettivo sulla evoluzione di Covid-19, né in termini di riduzione della trasmissione, né dei tempi di guarigione, o della mortalità". 

Peraltro, scrive ancora l'Aifa, "gli antibiotici non sono efficaci per il trattamento di nessuna infezione virale, inclusa l'influenza stagionale. L'uso indiscriminato dell'azitromicina o di ogni altro antibiotico, oltre a non avere alcun fondamento scientifico, espone al duplice rischio di creare condizioni di carenza di antibiotici per i soggetti che ne abbiano effettivamente bisogno per trattare infezioni batteriche e di aumentare il rischio di sviluppo e diffusione di batteri resistenti agli antibiotici". A questo proposito, l'Agenzia chiarisce che, "dalle verifiche effettuate, la carenza attuale non deriva da esportazioni o altre anomalie distributive, ma dalla prescrizione del farmaco al di fuori delle indicazioni previste". Da qui il richiamo a "tutti , prescrittori e cittadini, alla responsabilità di usare le terapie antibiotiche solo ove indicate".

Bassetti e Pregliasco

Parole ribadite anche dall'infettivologo genovese Matteo Bassetti. "L'azitromicina è un antibiotico antibatterico che serve nella terapia di alcune infezioni batteriche - dice Bassetti -, ma non serve a niente nella cura del Covid". "La domanda è: serve l'azitromicina nella cura del Covid? C'è un dato o uno studio che dica che serve a qualcosa? Che fa guarire prima? Che riduce gli accessi in ospedale? Che riduce la mortalità? Nulla di tutto questo. Sapete a cosa serve? A produrre batteri resistenti, di cui l'Italia è piena più di ogni altro Paese europeo. Nelle infezioni virali come il Covid gli antibiotici non devono essere utilizzati, salvo in alcuni casi molto selezionati. Molto selezionati, meno del 2% del totale. Basta usare l'azitromicina e gli altri antibiotici nel Covid. Non servono. Creano resistenze e poi mancano per chi ne ha veramente bisogno", spiega l'infettivologo.

"Lo Zitromax è stato usato in modo eccessivo, mentre va usato solo per infezioni batteriche - dice il virologo Fabrizio Pregliasco -. C'è stato un uso esagerato perché i vari 'Ippocrate.org' lo pensano utile in caso di Covid per questa azione immuno-modulante". Ma è uno dei farmaci che viene usato per curare il Covid? "Sì, sebbene - chiarisce il virologo all'AdnKronos Salute - non in modo così massivo come si era usato, immaginando questa azione immuno-modulante. Perché - ricorda l'esperto - l'antibiotico era usato proprio per questa azione immuno-modulante e non tanto per l'azione antibatterica in senso stretto". In ogni caso, raccomanda il medico, bisogna assolutamente "evitare di assumerlo in autonomia".

La casa produttrice

"La carenza" dell'antibiotico Zitromax "è dovuta a una elevata richiesta, superiore alle stime e alla consueta domanda - sottolinea Pfizer, casa produttrice del farmaco -. Il medicinale tornerà disponibile alla fine del mese di febbraio". Pfizer sottolinea di aver "già provveduto a comunicare all'Aifa, in data 3 gennaio 2022 e 12 novembre 2021, rispettivamente, l'indisponibilità della formulazione in compresse da 500mg e della polvere per sospensione orale da 200mg/5ml".

I medici di famiglia tuttavia fanno sapere che mentre la versione originale del farmaco a base di azitromicina manca da giorni nelle farmacie del Paese, "al momento l'equivalente è ancora disponibile. Servirà verificare se basterà a soddisfare la richiesta, considerando che il brand copre il 50% dell'intero mercato. Non sappiamo come evolverà la situazione", ha spiegato Fiorenzo Corti, vicesegretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg).