Venerdì 10 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Anno difficile sui binari: "Alta velocità e merci, le linee sovraffollate"

Ogni giorno 9mila convogli. Il professor Fusco: le criticità sui nodi

Una rete troppo affollata, iper utilizzata, dove passa l’Alta velocità, convogli tradizionali e dove transitano anche treni merci, molto più lenti e pesanti di tutti gli altri. Una rete che ha visto aumentare il traffico negli ultimi anni, soprattutto nei nodi ferroviari, con più treni in circolazione. Non è stato un anno facile, quello appena concluso (il 2024), per la circolazione sui binari: dal cavo tranciato da un chiodo ai ritardi dell’estate. Il Codacons ha calcolato che dall’1 al 15 agosto 2024 ci sono stati 104 casi di forti rallentamenti o interruzioni. Secondo il Mit, ogni giorno sarebbero 9mila i treni che arano i binari della rete ferroviaria italiana. Una situazione di "iper-utilizzo", come la definisce lo stesso dicastero.

Secondo l’esperto Antonio Riva di Ferpress, Agenzia specializzata sui temi delle ferrovie, e il professore Gaetano Fusco, ordinario di Trasporti alla facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma, sono molti i motivi dei continui malfunzionamenti della rete ferroviaria italiana. La causa scatenante può essere un chiodo, come avvenne a Roma i primi di ottobre, o un pantografo rotto, come ieri a Milano, fatto sta è che con troppa facilità il sistema ferroviario va in tilt. "C’è un problema innanzitutto nei grandi nodi ferroviari – spiega Riva – dovuto all’eccessivo affollamento di treni in alcuni orari. In questi casi, basta la caduta della linea elettrica, come avvenuto a Milano in un orario delicato, un evento che per la verità può succedere e che di per sé non è grave, per causare un accumulo di ritardo, dovuto al fatto che a quell’ora, ogni pochi minuti, è prevista la partenza di un convoglio".

A questo si aggiunge il fatto che "negli altri paesi europei c’è una linea Alta velocità completamente separata, con una propria rete elettrica e una tensione diversa dalla linea tradizionale. In Italia l’Alta Velocità, invece, è multi corrente, i treni possono partire da una rete ferroviaria tradizionale o da una dedicata all’Av", aggiunge Riva.

"I problemi sono soprattutto sui nodi", aggiunge il professor Gaetano Fusco. "Infatti, può capitare un incidente sulla linea e si blocca quella linea ma sul nodo il problema è più critico perché convergono più linee: basti pensare che nelle grandi stazioni ci sono almeno 24 binari. Se l’inconveniente è piccolo il ritardo si può recuperare, altrimenti finisce per accumularsi".