Roma, 25 ottobre 2017 - E' finita nel Tevere la corona di fiori deposta ieri da Claudio Lotito di fronte alla sinagoga di Roma, omaggio della società Lazio dopo il caso degli adesivi con la foto di Anna Frank in maglia Roma trovati allo Stadio Olimpico. Sulla facciata del tempio maggiore ora è presente una corona lasciata dalla Comunità, una della Città Metropolitana e una degli ex deportati. Ignoti al momento gli autori del gesto ma in rete circolano già le foto dei fiori buttati vicino al fiume. Secondo alcune fonti, a farli sparire sarebbero stati alcuni ragazzi della Comunità ebraica dopo "le parole indegne" di Lotito.
Stamattina Il Messaggero ha riportato una frase pronunciata dal presidente biancoceleste sul volo tra Milano e Roma, prima della visita in sinagoga. "Famo 'sta sceneggiata", le parole di Lotito che hanno innescato una serie di polemiche, soprattutto sui social network.
GIALLO SULLA SMENTITA - Alle 13:23 l'Ansa diffonde la notizia della smentita del presidente della Lazio a proposito della frase "Famo 'sta sceneggiata". L'agenzia di stampa nazionale aggiunge che Lotito minaccerebbe querele. Secondo Repubblica.it, che sostiene di aver contattato direttamente il patron biancoceleste, Lotito non avrebbe mai parlato con l'Ansa. Quindi riporta una dichiarazione del presidente che dice di non aver "mai smentito nè dichiarato" nulla sulla frase incriminata. Nel frattempo spunta un audio in cui si sente chiaramente Lotito pronunciare: "Famo sta sceneggiata".
LOTITO: FAMO STA SCENEGGIATA
CORI FASCISTI E SALUTO ROMANO A BOLOGNA - Intanto stasera un centinaio di tifozi laziali in attesa di entrare al Dall'Ara (intitolato all'ex allenatore del Bologna Arpad Weisz, scomparso ad Auschwitz), si sono lasciati andare a cori fascisti intonando il canto del Ventennio 'Me ne frego', senza risparmiarsi il saluto romano. E all'Olimpico prima del fischio di inizio di Roma-Crotone, dalla Curva Sud - dove domenica sera i supporter della Lazio avevano attaccato alcuni adesivi antisemiti - è partito un inno giallorosso che ha coperto la lettura di un brano del 'Diario di Anna Frank'.
Anna Frank, l'ira degli ebrei: "Basta omertà nel calcio" - di G.ROSSI
IL PUNTO SULLE INDAGINI - Intanto salgono a 16 le persone identificate dagli inquirenti della digos di Roma e del commissariato Prati per la vicenda degli adesivi. Tra di esse proprio alcuni 'irriducibili' biancocelesti. Individuati anche tre minori: due hanno 16 e 17 anni, il più giovane ha 13 anni e pertanto non è imputabile. In giornata è attesa una nuova informativa degli inquirenti a piazzale Clodio dove il procuratore aggiunto Francesco Caporale ha aperto un fascicolo nel quale si indaga per il reato di istigazione all'odio razziale.
IL MINISTRO LOTTI - Sulla vicenda è intervenuto oggi il ministro dello Sport Luca Lotti. "Abbiamo già predisposto la risposta al ministro israeliano. Anche noi siamo scioccati e abbiamo condannato il gesto" . "Ha fatto bene il presidente Mattarella a richiamare l'attenzione e - ha proseguito Lotti - ha fatto bene la Lega di serie A insieme alla comunità ebraica a leggere una pagina del diario. Non dobbiamo mai abbassare la guardia e, quindi, dobbiamo continuare e faremo qualcosa insieme: stiamo parlando con la Lega e con la federazione perché non si deve abbassare la guardia su un fatto estremamente grave come questo".
"Ascolano Anna Frank", a San Benedetto un'altra scritta della vergogna