Roma, 23 ottobre 2024 – “Questa è diffamazione!”. Potrebbe anche esprimersi così la sindaca di Anguillara Veneta, Alessandra Buoso, sconvolta (e furente) alla notizia – esplosa su tutti i siti web nazionali – che i suoi 4.000 cittadini, cioè quelli che l’hanno votata, sarebbero ludopatici all’ultimo stadio: 13.073 euro per ogni abitante tra 18 e 74 anni spesi in giochi d’azzardo legali, per un totale di 40 milioni. Dodici volte la media dei comuni della provincia di Padova dove si trova questo paesino che deve il nome all’antica abbondanza di anguille nelle valli di pesca di un’area ricchissima di corsi d’acqua e, al tempo, paludosa. “È un dato assurdo, non è possibile ci sia una disponibilità economica così alta, me ne sarei accorta se ci fossero famiglie che si giocano lo stipendio tutti i mesi”, lamenta la prima cittadina sulla stampa locale, gridando al “falso”.
Il rapporto Non così piccoli. L’azzardo online nei piccoli comuni italiani, stilato da Cgil, Federconsumatori e Fondazione Isscon su dati forniti dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, pone proprio Anguillara Veneta in testa alla classifica dei paesi italiani con la maggiore incidenza pro capite di gioco d’azzardo (scommesse on line, slot, ma anche Gratta&Vinci), davanti al paese trentino di Calliano con 12.749 euro e a quello lombardo di Moniga del Garda con 11.402 euro. Anguillara Veneta, 18mila euro di reddito medio, strabuzza gli occhi. Non vuole crederci. Perché la tradizionale litania della comunità operosa che si alza ogni mattina per lavorare sodo e fare il suo dovere non è solo un mantra identificativo. È la rivendicazione antropologica di una vita senza eccessi.
A dire il vero, un azzardo comunale dall’imperfetta risonanza sta ben registrato da tre anni su Google, ed è l’orgoglioso conferimento della cittadinanza onoraria all’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro i cui avi Bolzonaro (con la z poi smussatasi in s) a fine Ottocento partirono proprio da questa zona allora poverissima del Veneto per cercare fortuna. “L’onorificenza rende giustizia ai tanti veneti emigrati in Sudamerica”, le parole della sindaca in carica dal 2019. Non ci voleva chissà quale scienza per capire che il presidente populista No mask – presentatosi festante ad Anguillara il 1° novembre 2021 dopo 695mila vittime di Covid dovute anche alle mancate vaccinazioni di massa e all’iniziale sottovalutazione della pandemia – fosse un personaggio da valutare con attenzione. E non ci voleva chissà quale sensibilità politica per capire che un uomo che ha dichiarato “Ho cinque figli. Quattro ragazzi, al quinto sono stato debole e ho avuto una femmina”, forse non meritava gli applausi cittadini: difatti il Comune di Lucca, da dove partirono i nonni materni del leader sconfitto, si è ben guardato dal votare delibere nostalgiche.
Un’altra storia, certo, ma anche un utile termine di paragone in tema di valori. La sindaca che nel 2023, anche dopo l’assalto dei bolsonaristi alla Corte Suprema brasiliana e la successiva fuga dell’ex presidente a Miami, aveva alzato le spalle di fronte alla revoca della cittadinanza da più parti invocata, oggi mostra ben altro piglio riparatorio nel chiedere indagini per riconsacrare l’immagine della sua cittadina ridotta alla stregua di misteriosa Bet Land. Quindi, attivazione della polizia postale e sollecitazione della procura. “Vogliamo sapere se si tratta di un errore o di una sorta di hacker che fa risultare le giocate nel nostro Comune”, dichiara la prima cittadina al Corriere, accreditando l’ipotesi che il server di una Vpn faccia transitare da Anguillara la maggior parte delle giocate. Ma intanto l’allarme esonda sui social e la “cattiva pubblicità” resta.
E pensare che il Veneto è la regione più parsimoniosa nel gioco online: 960 euro annui pro capite giocati nel 2023 a Padova, quattordici volte meno che ad Anguillara che con i suoi 13.073 euro pro capite straccia tutti i record e i luoghi comuni. In paese la vicenda gira di bocca in bocca. Sì, i ragazzini scommettono sulle partite di calcio, ma le puntate – per quanto eccessive e diseducative specie in rapporto all’età – non sembrano lambire neppure lontanamente i livelli censiti.
“Centocinquanta miliardi. Il giocato complessivo annunciato da Adm per il 2023 è un numero talmente grande che diventa astratto. Se invece si esamina la propria città, se si studia quanto viene speso e perso nelle Slot, nel gioco online, nel Gratta&Vinci, inevitabilmente si dà corpo e sangue a quei numeri, se ne intuisce l’enormità”, scrivono gli estensori del Rapporto. L’exploit di Anguillara Veneta va probabilmente collocato nell’utilizzo che le mafie fanno dell’azzardo legale “come modalità di riciclaggio di denaro di provenienza illecita”. I ricercatori stimano l’entità del fenomeno “in 16-18 miliardi, il 20-22% delle giocate complessive online”, le più “convenienti”, considerato che “ogni 100 euro giocati ne tornano al giocatore mediamente 94, contro i circa 70-75% dei giochi fisici”. Cose che capitano lungo i nodi della rete. Con buona pace dei sindaci democraticamente eletti.
“La normativa introdotta dal Governo in materia di azzardo online è già fallita, almeno nei suoi scopi dichiarati. Il clima oggi è decisamente cambiato. Dopo molti anni torna la pubblicità dell’azzardo sulle maglie delle squadre di calcio, che saranno indossate dai nostri ragazzi, che già oggi hanno una familiarità eccessiva con l’azzardo, fisico e online. I nomi delle multinazionali dell’azzardo campeggeranno sui giornali, in tv, ovunque. Ed è solo l’inizio”, denunciano Cgil, Federconsumatori e Fondazione Isscon.