Quasi 27 anni di dolore, ricerche, misteri, false speranze. Era infatti il 10 agosto del 1996 quanto, Angela Celentano, che all'epoca aveva 3 anni scomparve durante una gita con parenti e amici sul Monte Faito, a Vico Equense in provincia di Napoli. Ripercorriamo un po' le tappe della vicenda che sta vivendo in questi giorni una possibile svolta con il test del dna su una giovane donna venezuelana che per i genitori sarebbe proprio Angela.
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Angela Celentano: la scomparsa
La mattina del 10 Agosto 1996 Angela Celentano, una bambina di 3 anni, partecipa con i suoi genitori, una casalinga ed un operaio, ed altre 40 persone, alla gita annuale al Monte Faito che la Comunità Evangelica di Vico Equense è solita fare ogni estate. Improvvisamente, poco dopo le 13, il padre di Angela, Catello Celentano, si accorge che la figlia non è più lì intorno a giocare. Così riporta in maniera sintetica l'inizio della vicenda il sito della trasmissione Rai 3"Chi l'ha visto?" che mercoledì 15 febbraio, in prima serata, dedicherà un ampio spazio alla "pista sudamericana": in studio con Federica Sciarelli la mamma di Angela, Marisa Golinucci, con il presidente dell`associazione Penelope, Nicodemo Gentile.
Le prime ricerche
Angela, secondo il racconto dei testimoni, è scomparsa dopo essersi allontanata con un amico di 11 anni che era tornato con lei al parcheggio per depositare un pallone in auto. A metà strada però l'amico l'avrebbe convinta a "tornare indietro dalla mamma". Da quel momento non si avranno più notizie di Angela. L'amico Renato sarebbe stato l'ultimo ad averla vista. Subito scattano le ricerche di parenti e amici.
L'ultimo ad averla vista: Renato o Luca?
Il racconto del piccolo Renato L'ultimo ad averla vista fu un bambino, Renato, che all'epoca aveva undici anni: il piccolo raccontò di essersi addentrato per un sentiero che portava all'auto per posare il pallone. Angela provò a seguirlo ma fu rimandata indietro; da lì si persero le tracce perché la bimba non raggiunse mai i genitori e l'11enne al suo ritorno non incontrò nessuno. Durante le indagini i carabinieri scoprirono che in realtà l'ultimo ad aver visto Angela fu un altro bambino di nome Luca, di 12 anni che raccontò di aver detto a Renato di riportare la bambina alla madre, offrendosi lui stesso di farlo. Renato lo avrebbe ascoltato e sarebbe sceso con Angela verso il parcheggio. I bambini sono poi stati interrogati e messi a confronto ma le loro versioni rimasero sempre contrastanti.
Le ricerche e la strana telefonata
Nei giorni successivi le ricerche della bambina su concentrano nei boschi del Monte Faito. Nove giorni dopo la scomparsa, il 19 agosto a casa di Angela arrivò una telefonata: dall'altra parte della cornetta solo un pianto disperato. Nell'audio si sente la voce di una bambina che si lamenta e in sottofondo quella di un uomo. "Tuo papà", sembra che dica negli ultimi secondi della telefonata. Il papà di Angela ripete più volte "pronto", poi il telefono viene riagganciato. Nessuna richiesta, nessuna domanda, come se qualcuno avesse voluto far sentire la voce di Catello alla bambina, la cui voce, però non è mai stata riconosciuta con chiarezza.
Decine di avvistamenti: l'identikit
Non corso degli anni sono state molte le segnalazioni e gli avvistamenti. Alcuni sono stati ritenuti degni di attenzione dagli inquirenti. Ma nessuna pista si è rivelata sino ad ora utile per ritrovare Angela. Numerose sono anche le ricostruzioni fatte al computer del volto di Angela. Più passano gli anni maggiori, come è facile capire, sono le difficoltà nel poter riconoscerla. nel corso degli anni c'è chi l'ha segnalata (era il 2016) su un bus a Roma e chi di averla vista in una comunità Rom (nel 2001 fu effettuato un esame del dna su una bimba Rom).
Le speranze: dalla pista turca a quella venezuelana
Limitandosi agli ultimi sviluppi, nel 2009 prese piede la ‘pista turca’. Una donna, Vincenza Trentinella, raccontò di aver raccolto alcune informazioni da parte di un prelato, don Augusto, che a sua volta aveva ricevuto delle confidenze relative alla scomparsa della bambina. Angela viveva sull’isolotto di Buyuk Ada con una persona che credeva essere suo padre. I magistrati italiani si recarono in Turchia, per lo svolgimento della rogatoria internazionale, e interrogarono l’uomo, un veterinario, rivelatosi il vero padre della bambina. Una cocente delusione per Maria e Catello, come la "pista messicana" di un anno dopo. Nel maggio di quell’anno i genitori di Angela vennero contattati, tramite mail, da una certa Celeste Ruiz, che scrisse di essere proprio quella bambina scomparsa. Nel messaggio, la giovane riferì di essere stata rapita in Italia da due uomini, che l’avevano poi portata in Messico, con anche una foto della presunta Angela. Si scoprì che non solo non era lei, ma che la foto apparteneva non a Celeste Ruiz, ma a una psicologa. Truffatori o millantatori, forse non si saprà mai.
L'ultima pista, quella venezuelana
C'è ora un'ultima speranza. Per i genitori di Angela la bimba sarebbe ora una modella venezuelana (nota in patria e figlia di un notabile sudamericano). La modella presenterebbe una somiglianza impressionante con Rosanna e Naomi, le sorelle di Angela, oltre ad avere la stessa voglia della bambina scomparsa sulla schiena. A proposito di questo dettaglio, prima di chiudersi nel loro silenzio, Catello e Maria Celentano avrebbero detto: "È proprio come l’aveva la nostra piccola". I campioni di Dna sarebbero stati recuperati quando la ragazza era giunta in Nord Europa per un impegno lavorativo nel campo della moda.