Roma, 21 febbraio 2023 - Angela Celentano, Denise Pipitone e tanti altri nomi che ormai sono entrati nel cuore degli italiani. Ma, al di là delle piste che nascono e spesso muoiono sui mezzi d'informazione, che tipo di lavoro istituzionale garantisce il Commissario alle persone scomparse su questi casi 'storici'?
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"Nel 2022 oltre 20mila denunce di scomparsa"
Il Commissario alle persone scomparse, chiarisce il viceprefetto Andrea Cantadori, "è stato istituito nel 2007, prima non esisteva in Italia una struttura ad hoc. La prima cornice normativa è del 2012". Nella relazione del 2022, che sarà presentata domani mattina al Viminale, si dà conto di oltre 20mila denunce di scomparsa presentate nel corso dell'anno, in aumento sul 2019.
La banca dati del Dna
"Il caso di Angela Celentano - chiarisce Cantadori - è entrato nel penale, quindi le indagini sono portate avanti dalla magistratura. Noi siamo in qualche modo spettatori pronti a intervenire. Grazie anche a una banca dati del DNA. Quando qualcuno scompare, possiamo acquisire il suo Dna da un oggetto personale o dai familiari. Quindi lo possiamo confrontare con quello di persone ritrovate dopo tempo, che magari non hanno cognizione della loro vita precedente. Nel caso peggiore, mettiamo a confronto il Dna con quello estratto da cadaveri".
L'attività sui casi storici di scomparsa
Ma il Commissario dialoga anche con una rete mondiale. "A volte - fa sapere il viceprefetto - può accadere che un magistrato ci coinvolga perché magari viene a sapere che dall'altro capo del mondo è stata rinvenuta una persona o un cadavere che potrebbe essere quello della persona scomparsa. Quindi è successo che ci venga chiesto di attivare i servizi internazionali di polizia".