Milano - Si sono accesi di nuovo i riflettori su Andrea Piscina, lo speaker radiofonico a processo a Milano. Il 25enne, ex voce di Rtl, "ha deciso di rendere spontanee dichiarazioni, non ha accennato ad alcun problema familiare, bensì ai suoi timori di rilevare la propria omosessualità ai suoi genitori, temendo, in modo inconscio e certamente immotivato, di non essere compreso ed accettato".
È quanto precisa l'avvocata Valentina Di Maro, difensore del conduttore radio arrestato il 13 giugno per produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale nei confronti di minori, con riferimento all'udienza di ieri del processo milanese con rito abbreviato.
"Andrea - aggiunge la legale - ha sempre avuto la percezione che la propria famiglia fosse radicata a valori cattolici e conservatori. Il sostegno e la comprensione ricevuti dai familiari in questa tragica vicenda - prosegue il difensore - hanno permesso al mio assistito di rivedere i propri timori, oltre ad effettuare una rivisitazione critica dei propri agiti attraverso il percorso di cura intrapreso".
Quanto alle "violenze sessuali contestate - spiega la difesa - deve essere evidenziato che Andrea non ha mai avuto contatti fisici con minori. Tale precisazione, che non vuole rappresentare né una giustificazione né un tentativo di sminuire i fatti - conclude l'avvocato - si rende tuttavia necessaria, in quanto la ricostruzione della vicenda effettuata dalle testate giornalistiche omette di chiarire che la contestata violenza sessuale nei confronti di minori sarebbe avvenuta solo attraverso l'utilizzo dei social network".