Venerdì 20 Dicembre 2024
Giulio Salvadori
Cronaca

Eternit abbandonato, tante discariche abusive

Rosignano: "Gravi danni", l'allarme dell'Osservatorio

Antonella Franchi dell'Osservatorio

Livorno, 26 novembre 2014 - "Nonostante i numerosi appelli fatti nel corso degli anni prosegue l’emergenza dell’abbandono di rifiuti tossici. Ci sono giunte tante segnalazioni da parte di cittadini che ci hanno indicato l’esistenza di discariche abusive, perlopiù nascoste nella macchia mediterranea dell’entroterra. Ma ci sono casi che riguardano anche depositi illeciti situati a ridosso delle abitazioni. Urgono un controllo capillare e un’opera di bonifica definitiva". A lanciare l’allarme è Antonella Franchi, responsabile della sezione rosignanese dell’Ona (Osservatorio Nazionale Amianto), che negli ultimi giorni, insieme agli attivisti Manuela Costalli e Luigi Petrocchi, ha provveduto all’individuazione di diverse discariche illecite e alla rimozione dei manufatti di fibrocemento, notoriamente cancerogeno e per il quale sono previsti metodi di smaltimento speciali e, di conseguenza, costosi per i possessori. "Ci sono stati segnalati – spiega Antonella Franchi – una discarica abusiva su via di Lungomonte a Castiglioncello, nei pressi del cavalcavia che porta alla superstrada, ed anche un annesso agricolo situato nella macchia tra Nibbiaia e Quercianella. Recandoci nei luoghi indicati abbiamo visto quanto degrado c’è non solo nei nostri boschi ma anche in prossimità dei centri abitati".

"I possessori di materiali fatti di eternit, che fino ai primi Anni Novanta era legalmente utilizzato in edilizia come materiale da copertura, devono per legge denunciarlo così che tecnici qualificati possano procedere alla rimozione. Ed è qui che sorge il problema dal momento che tutte le operazioni di smaltimento sono assai costose e ricadono tutte a carico del proprietario. Per questo motivo chi deve smaltirlo, per risparmiare tempo e denaro, procede in modo autonomo lasciandolo a marcire all’aria aperta".

"Il danno all’ambiente e alle persone è enorme – conclude la Franchi – perché la pericolosità dell’amianto sta nelle sue polveri sottili che spesso nascono proprio dalla frantumazione delle lastre durante i lavori di rimozione dove vengono fatte a pezzi per facilitare il trasporto. Dopo l’abbandono in aree verdi le polveri vengono portate via del vento e si depositano ovunque. L’amministrazione comunale deve attivarsi al più presto perché posso garantire che nei nostri boschi ci sono tonnellate di materiale nascosto".