Nibionno (Lecco), 4 febbraio 2025 – Il braccialetto elettronico per il pirata della strada che tre giorni prima di Natale ha investito e ucciso Ambra De Dionigi, la ventinovenne di Pasturo abbandonata sul ciglio del controviale della Statale 36 a Nibionno. S.G. – queste le sue iniziale – di professione manovale, 49 anni, di Carate Brianza, indagato con l’accusa di omicidio stradale aggravato perché è scappato dopo l'incidente, è ora agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, misura disposta dal giudice per impedirgli di allontanarsi da casa.
Lo ha deciso il gip del tribunale di Lecco al termine dell'interrogatorio di garanzia che si è svolto ieri, lunedì 3 marzo.
Il provvedimento
A chiedere che il 49enne venisse arrestato sono stati i magistrati della Procura della Repubblica di Lecco che hanno coordinato le indagini. Il giudice per le indagini preliminari, dopo aver esaminato il caso, ha sciolto la riserva, disponendo un provvedimento che aggrava la situazione dell’uomo dal punto di vista delle restrizioni (pur rimanendo l’accusa la medesima).
“Ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con apposizione del braccialetto elettronico”, comunica il procuratore capo Ezio Domenico Basso sulla vicenda. Il presunto pirata guidava un furgone aziendale della ditta di cui è dipendente.
L'incidente si è verificato nella sera di domenica 22 dicembre, ma il corpo di Ambra è stato trovato solo la mattina dopo, quando ormai era troppo tardi per provare a salvare la giovane. Ambra, infatti, al momento della scoperta dell’incidente, era già deceduta.
L’inchiesta
Identificare l'investitore è stato molto difficile: i carabinieri sono partiti da piccoli dettagli, come le immagini sgranate di un filmato ripreso da una telecamera di videosorveglianza di un'impresa della zona, alcuni rottami e frammenti di carrozzeria trovati per terra, sfruttando anche l’aiuto di fonti confidenziali.
Nonostante i pochissimi elementi, gli investigatori in un paio di settimane sono riusciti a trovare il pulmino guidato dal pirata. Poi hanno verificato chi lo guidasse, fino a chiederne la misura della custodia cautelare e, ieri, 43 giorno dopo l'uccisione di Ambra, a eseguire il provvedimento di arresti domiciliari, notificato all’indagato.