Roma, 4 settembre 2023 – “Su Ustica negli archivi dei servizi non troveranno niente. Anche all’estero, dove materiale magari ci sarà, ma è così disperso e ben protetto che ce lo possiamo scordare di poterci arrivarci". Così Alfredo Mantici, ex capo del Dipartimento analisi strategica e direttore della Divisione analisi del Sisde, servizio dove entrò nel 1979 e rimase per trent’anni. Mantici parla dopo l’intervista nella quale l’ex premier Giuliano Amato accusa la Francia di aver colpito il Dc9 con 81 persone a bordo durante un tentativo di abbattere l’aereo di Gheddafi e chiede a Parigi di assumersene la responsabilità.
Mantici, dopo la direttiva Renzi, i servizi hanno declassificato oltre 92mila documenti sull’epoca delle stragi, Ustica compresa, ma pare che sia più materiale da storici…
"E infatti. Ma non è mica strano. I fascicoli dei servizi segreti che vengono protocollati non contengono atti di polizia giudiziaria, contengono delle informative. Non ci sono intercettazioni perché i servizi in teoria non fanno intercettazioni e se le fanno non le trascrivono e tanto meno le mettono negli archivi. Sostanzialmente, non c’è nulla di interessante, da lì non viene fuori nessuna verità".
Che magari si trova in altri archivi? La storia d’Italia ha mostrato che gli archivi riservati sono plurimi...
"Magari, chissà. La parola magica per capire cosa è un file d’archivio è “protocollazione“. Non è detto che tutti i documenti vengano protocollati. Anzi, quelli che non vengano protocollati non solo sono di solito i più interessanti, ma son anche quelli che non si troveranno mai, perché invece di stare nell’archivio generale stanno nella cassaforte di una sezione o di una divisione o di un dipartimento, o altrove..".
Quindi è un po’ ingenuo sperare che salti fuori un documento illuminante...
"È molto ingenuo".
Ma all’estero? Possibile che i servizi francesi non abbiano materiale...
"I servizi francesi sono a dir poco blindati. Ma in via teorica, se fosse vera l’ipotesi fatta dal presidente Amato, e non lo so, ci sarà certo documentazione della pianificazione dell’azione contro Gheddafi, delle unità impiegate, compresi i nomi del personale in volo, dei colloqui tra piloti e la sala controllo di Solenzara, compresa la richiesta di autorizzazione ad abbattere. E poi dei colloqui tra la base militare di Solenzara e il comando di Parigi, e poi la relazione di fine missione dei piloti... un sacco di materiale. Ma sono dati sepolti negli archivi. Lei se la ricorda l’ultima scena del primo Indiana Jones? L’Arca dell’Alleanza trovata da Indiana Jones viene messa in un deposito e lì sepolta da un mare di altro materiale..." .
Quindi da qualche parte c’è...
"Se è vero quel che dice Amato, e non lo so, ci deve essere. Forse una pista interessante sarebbe sapere se e quanti missili aria aria, che sono costosi e pesano sul bilancio, sono stati sparati nel giugno 1980 dall’aeronautica francese. Ma dubito che i francesi ci diano i dati relativi".
I documenti possono essere distrutti, o nascosti, ma è mai possibile che in in 43 anni non ci sia nessuno che sappia e si voglia lavare la coscienza?
"Me lo sono chiesto anche io. Per una azione di guerra come quella ipotizzata da Amato ci sono almeno mille persone che sanno. Ma nessuna ha parlato, nessuna ha detto io quella sera c’ero e so come è andata. Hanno tutti solo negato. E questa assenza di testimoni è ben strana se davvero c’è stata una battaglia aerea".