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Il niqab è un tipo di velo islamico che lascia scoperti soltanto gli occhi
MONFALCONE (Gorizia)No al velo integrale in classe. "La legge va rispettata: in aula si sta a volto scoperto". Parole nette, quelle pronunciate ieri dal miinistro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Il caso è quello di una scuola superiore di Monfalcone, l’Isis Sergio Pertini, e di alcune sue alunne che hanno scelto di frequentare le ore di lezione indossando il niqab, vale a dire il velo islamico integrale che copre soltanto gli occhi. Una scelta fatta –sembra – anche per evitare il rischio di abbandono scolastico. Così prima di entrare in classe alle 8, in una stanza appartata, la referente dell’istituto alza il velo e si sincera che a entrare siano le cinque allieve iscritte. Una prassi non codificata ma adottata dalla scuola.
Il caso ha scatenato la polemica politica. "Le regole vanno rispettate, non c’entra il rispetto per le religioni. L’Italia è un Paese che ha leggi" e dunque "in classe si sta a volto scoperto", ha detto Ciriani, ieri Monfalcone per un evento a Fincantieri. Poi ha aggiunto "Il ministro Valditara si già sta attivando e il sottosegretario Paola Frassinetti sarà qui in città" a breve. Per domenica mattina Fdi ha convocato una conferenza stampa per affrontare il caso. Negli scorsi giorni il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha fatto riferimento alla necessità di una legge.
Per il Pd è "speculazione politica". Lo afferma il capogruppo regionale del Pd: "Per risolvere la questione del niqab a scuola non serve una nuova legge: basta semplicemente applicare quanto già esiste. Tutto il resto è solo propaganda. Siamo stati noi i primi a sollevare il caso".
A Monfalcone la popolazione straniera raggiunge circa il 30 per cento e la maggior parte è di origine bengalese, di religione musulmana. Il dialogo fra la comunità e la scuola è costante. "Quello che viene deciso dalla scuola noi lo rispettiamo. L’importante è che ragazze e ragazzi studino e che non abbandonino la scuola per una causa qualsiasi, che può essere il velo o altro", precisa il presidente del centro culturale islamico Baitus Salat di Monfalcone (Gorizia), Rejaul Haq. "Da parte delle famiglie non ci sono obblighi verso i bambini e le bambine". Indossare il velo per Haq "è una scelta individuale". Se poi verrà deciso che a scuola non si potrà entrare indossando il niqab, osserva, spetterà a ciascuna studentessa decidere il da farsi: "È una decisione personale della ragazza – conclude – . Non posso dirle io se mettere o togliere il velo".