Domenica 24 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Strage di Altavilla Milicia, il difensore della coppia: “Non mi hanno parlato di esorcismo”. Barreca e i deliri sul diavolo

Marco Rocca, legale di Sabrina Fina e Massimo Carandente: “Hanno fornito una versione alternativa ma non posso aggiungere altro. Ci sono passaggi da chiarire”

Altavilla Milicia (Palermo), 21 febbraio 2024 - Giovanni Barreca non mostra alcun segno di pentimento e continua a ripetere che moglie e due figli “erano vinti dal diavolo”. Mentre Sabrina Fina e Massimo Carandente, in carcere con Giovanni Barreca e la figlia 17enne per la strage in famiglia di Altavilla Milicia (Palermo) “non hanno mai parlato di esorcismo”. Lo ha detto il nuovo difensore Marco Rocca uscendo dal carcere Pagliarelli di Palermo. “Hanno fornito una versione alternativa, diciamo così - aggiunge - ma non posso aggiungere altro. Hanno dichiarato che sono stati in quella casa, in determinati frangenti”. “Da quello che ho capito il loro era un rapporto di amicizia, nato per caso, forse dai social”, ha aggiunto il difensore. “Mi hanno fornito degli spunti investigativi e si deve ancora cercare di capire a fondo la vicenda. Respingono le accuse comunque”.

Strage in famiglia di Altavilla Milicia: gli ultimi sviluppi
Strage in famiglia di Altavilla Milicia: gli ultimi sviluppi

Giovanni Barreca: “Erano vinti dal diavolo”

Giovanni Barreca continua a ribadire che la moglie, Antonella Salamone di 40 anni e i figli Kevin ed Emanuel sono stati “vinti dal diavolo”. Lo ha detto lo stesso Barreca al suo legale, l’avvocato Giancarlo Barracato, che lo ha incontrato diverse volte. Barracato dice all’Adnkronos che Barreca “è in uno stato di delirio costante”.

Le accuse per la strage di Altavilla Milicia

La coppia è in carcere come Giovanni Barreca e la figlia di 17 anni. Per tutti l’accusa di avere ucciso Antonella Salamone e i figli Kevin di 16 anni e Emmanuel di 5 nella loro villetta.

Al legale, subentrato ai primi nominati, i due hanno riferito di aver frequentato la casa di Barreca per amicizia. “Erano persone che si conoscevano - ha aggiunto l’avvocato - Si sono conosciuti sui social”. La coppia ha ammesso di essere stata nella villetta. “Non sono andati lì per liberare la casa dai demoni. Sono andati lì per un rapporto di amicizia. Al momento non posso dire altro anche per rispetto del lavoro che stanno facendo gli inquirenti”, ha spiegato Rocca. I due indagati avrebbero detto che nella versione della 17enne che avrebbe partecipato alla strage ci sarebbero delle contraddizioni.