Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Altavilla Milicia, Barreca: “Mia moglie era posseduta”. La farneticante telefonata ai carabinieri

L’uomo, accusato dell’omicidio della moglie e dei due figli, chiama per consegnarsi: “I demoni stanno mangiando pure me”. L’autopsia conferma l’agghiacciante racconto della figlia superstite: “Le vittime torturate e seviziate per ore”

Un post tratto dal profilo Facebook di Giovanni Barreca mostra lui con la moglie e i figli maggiori (Ansa)

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Palermo, 18 febbraio 2024 – Come da un vaso di pandora dell’orrore sul caso di Altavilla Milicia emergono dettagli di volta in volta sempre più agghiaccianti. Gli ultimi riguardano la farneticante telefonata che Giovanni Barreca, in carcere per l’omicidio della moglie e dei due figli, ha fatto ai carabinieri subito dopo il triplice delitto. “Buonasera mi devo consegnare – dice Barreca – Anche se vi dico perché non ci credete: quando uno vuole fare la volontà di Dio gli spiriti si ribellano. Mia moglie era posseduta. In pratica è morta mia moglie. I demoni mi stanno mangiando pure a me. C'ho mio figlio, ho due morti e una l'ho lasciata lì”. 

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L’uomo appare in preda a un delirio religioso. Così come la figlia 17enne, unica sopravvissuta al ‘rito di purificazione’, come lei stessa lo ha decritto, culminato nel massacro della mamma Antonella Salamone, 40 anni, e dei fratelli Emanuel e Kevin Barreca, di 5 e 16 anni. La ragazza è stata sottoposta a fermo, indagata dalla procura dei minori per omicidio pluriaggravato in concorso e occultamento del cadavere della madre. Secondo i primi risultati delle indagini lei e il padre sarebbero stati aiutati nel folle tentativo di ‘esorcismo’ da una coppia di conoscenti, Sabrina Fina e Massimo Caradente, fanatici religiosi, anche loro in carcere. Dietro l’intera vicenda l’ombra di una setta. 

La giovane ha confessato tutto raccontando i fatti nei minimi, cruenti, particolari che qui omettiamo. Avrebbe ammesso di aver torturato insieme al padre e alla coppia, la madre e i figli  e di aver contribuito a seppellire in giardino i resti carbonizzati della madre. Anche lei ha detto agli inquirenti di avere fatto tutto "per il bene" dei suoi cari "per liberarli dal demonio". Durante le sevizie “mia madre mi diceva di chiamare i carabinieri – è un passaggio del suo resoconto secondo quanto riporta l’Ansa – ma io per paura di essere torturata non l'ho fatto. Mentre la torturavano le dicevano che era un demone”. 

I carabinieri l’hanno trovata ancora in casa con accanto i cellulari dei fratelli e della madre. Nella stanza accanto c'erano i cadaveri dei fratelli. Al contrario era emerso inizialmente, non sarebbe stata affatto in stato confusionale, ma riposava tranquillamente nella sua stanza. Dalle indagini trapela anche che la 17enne avrebbe scambiato decine di messaggi con le amiche mentre i suoi familiari morivano. 

L’autopsia sui corpi ha confermato quanto raccontato dalla 17enne. Madre e figli sono stati torturati per ore prima di essere uccisi. La donna sarebbe morta la notte tra l'8 e il 9 febbraio scorsi, bruciata e sepolta in giardino, i ragazzini seviziati, probabilmente soffocati e incaprettati la notte del 9 febbraio. 

Domani le salme faranno ritorno ad Altavilla, nel Palermitano: la camera ardente sarà allestita al plesso comunale Zucchetto e resterà aperta da mezzogiorno circa fino alle 20. Alle 18 il parroco, don Salvo Priola, presiederà un momento di preghiera e di commiato. Subito dopo ci sarà la tumulazione.