Altavilla Milicia (Palermo), 22 marzo 2024 – Giovanni Barreca dopo la strage di Altavilla Milicia (Palermo) continua a ‘vedere’ il demonio anche in carcere e vorrebbe ‘liberare’ un detenuto? “Il mio cliente è in isolamento – spiega al telefono a Qn.net Giancarlo Barracato, avvocato difensore del muratore -. Naturalmente le celle sono aperte e ha sentito i lamenti provenire da un vicino. Pensava di potergli essere d’aiuto con la preghiera. Continua a ripetere di non avere mai partecipato ad atti di violenza”.
Clicca qui se vuoi iscriverti al canale WhatsApp di Qn
Strage di Altavilla Milicia: 4 in carcere, tutti contro tutti
L’uomo che nella notte dell’11 febbraio ha chiamato i carabinieri – dopo quella chiamata la scoperta dell’orrore, la moglie Antonella Salamone e i figli Emmanuel e Kevin, 5 e 16 anni, seviziati e uccisi – continua ad essere in preda una sorta di delirio mistico e ripete di “non avere mai partecipato ad atti di violenza”, per usare le parole del suo legale, Barracato.
In carcere con l’accusa di omicidio anche la figlia 17enne e i ‘fratelli di Dio’, come venivano chiamati, Sabrina Fina e Massimo Carandente.
Ma ciascuno si dichiara innocente.
L’analisi dei telefoni
Giovanni Barracato ha chiesto per Barreca una perizia psichiatrica, la criminologa Roberta Bruzzone ha incontrato il muratore nei giorni scorsi che ha avuto con lui un lungo colloquio per provare a ricostruire ciò che è accaduto nei giorni dell’orrore. Ulteriori spunti investigativi per le indagini potranno arrivare dalle analisi dei tabulati telefonici, anche per individuare eventuali complicità, persone legate al fanatismo religioso che potrebbero avere impartito istruzioni via telefono o potrebbero comunque essere stati a conoscenza dell’orrore che si consumava nella villetta dei Barreca.