Lunedì 16 Settembre 2024
ALESSANDRO CAPORALETTI
Cronaca

L’alluvione di Senigallia, Mattia morto a 8 anni ora rivive in un fumetto

L’iniziativa per ricordare la vittima più giovane della sciagura del 2022. Mamma e papà: «Porteremo il libro nelle scuole per sensibilizzare i giovani alla cura del pianeta»

Tiziano Luconi con Mattia

Tiziano Luconi con Mattia

Ancona, 15 settembre 2024 – Tiziano Luconi e Maria Silvia Mereu, perché un fumetto a due anni esatti dalla tragedia?

  «Non vogliamo che il ricordo di Mattia e delle altre dodici vittime sbiadisca nel ticchettio dei secondi. La sua morte non deve e non dovrà mai essere dimenticata, sarebbe il modo migliore per renderla vana, inutile, per non provare a dare un senso a tutto quello che ci è accaduto. E invece no, mai». «All’inizio avevo anche pensato a un libro – racconta Tiziano –, invece l’idea giusta è venuta da Silvia: meglio un fumetto, solo così potremo raggiungere il nostro vero pubblico, i bambini e i ragazzi, parlare nella loro lingua, suscitare il loro interesse».

Perché, che farete del fumetto?

«Abbiamo pensato di presentarlo e distribuirlo nelle scuole, dalle elementari fino alle superiori, con l’aiuto degli insegnanti, per fare conoscere ai più giovani i tanti bambini speciali come Mattia, ma anche per insegnare a chi verrà dopo di noi perché è importante prendersi cura dell’ambiente che ci circonda, non abbandonarlo. Così abbiamo scelto Veronica (illustratrice di Barbara, nell’Anconetano, ndr), perché è una disegnatrice del nostro paese, è brava e conosceva il nostro Mattia».

Come sarà il fumetto?

«Il fumetto è ancora in fase di scrittura (nella foto un prequel realizzato per il lancio nel secondo anniversario dell’alluvione, ndr) – spiega Veronica Janise Conti –, l’idea è di descrivere episodi della vita di Mattia, così come me li hanno raccontati Tiziano e Silvia. Ma ci saranno anche spunti di invenzione ispirati ai temi dell’ambiente e dell’inclusione».

Tiziano e Silvia, che cosa vi resta di Mattia? Cosa vi portate dentro di lui?

Tiziano: «È una ferita che sanguina e non si rimarginerà mai. C’è stato un periodo in cui mi sentivo distrutto, frantumato, poi ho rimesso insieme i pezzi del dolore e ho deciso di trasformarlo in forza, sì. Ecco, la forza per andare ancora avanti, ma con un messaggio positivo. In psicologia si chiama elaborazione e reinvestimento». Silvia: «Il fumetto nasce per fare rivivere l’immagine di Mattia, la sua semplicità, il suo modo puro di approcciarsi alla vita. È sempre dura nei giorni dell’anniversario, mi ricordano l’ultimo periodo insieme, denso di emozioni: la scuola che stava per iniziare, i sogni di un futuro che non c’è mai stato. Vivo nel suo ricordo, non voglio dimenticare nemmeno un attimo del tempo che ho passato con lui».

Il 4 dicembre è fissata l’udienza preliminare al tribunale di L’Aquila: nell’inchiesta bis sull’alluvione la procura ha chiesto il processo per 22 persone tra funzionari e tecnici di Regione, Provincia di Ancona, Consorzio di bonifica e Comune di Serra de’ Conti. I reati contestati, a vario titolo, sono di cooperazione in inondazione colposa, lesioni gravi e omicidio colposo plurimo. Che cosa vi aspettate dalla giustizia?

Tiziano: «All’inizio ero molto arrabbiato e giuro che se mi fosse capitato il padre eterno tra le mani, l’avrei messo ko. Adesso non cerco colpevoli, non mi interessa, tanto nessuno mi ridarà il mio piccolo Mattia. Ma voglio giustizia, questo sì, perché tragedie del genere non abbiano ad accadere mai più. Il 4 dicembre è il giorno di Santa Barbara, la patrona del nostro paese, sarà lei a fare giustizia». Silvia: «Spero solo che venga fuori la verità e se ci sono stati errori umani, che sia fatta giustizia e cambi il sistema, affinché non succeda mai più».

Che cosa vi manca di Mattia?

Tiziano: «Ci manca tutto, i suoi abbracci, i sorrisi, le notti insieme nel lettone. Sa, lo avrei portato a scuola in vespa e poi al mare a fare il bagno con il canotto. Avremmo potuto girare per le campagne con in faccia un po’ di sole e il vento a farci compagnia, gli piaceva tantissimo. La mia vita si è fermata quel 15 settembre». Silvia: «Mi mancano la sua gioia e la spensieratezza. Mi manca la quotidianità, non posso più prendermi cura di lui. E poi la sua vivacità e la complicità speciale che aveva con me, mi mancano quei piccoli, grandi traguardi che ogni giorno raggiungevamo insieme».

Tiziano, i progetti non finiscono qui.

«Ho un sogno: vorrei aprire una fattoria didattica nel nome di Mattia, dedicata a tutti i bambini speciali come lui e alle loro famiglie. Forse un giorno ci riuscirò, so che da lassù lui mi aiuterà».

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