di Cristina Degliesposti
Indennizzi totali per tutti coloro che hanno subìto danni nell’alluvione che ha flagellato mezza Emilia-Romagna e parte di Marche e Toscana. Il massimo. Difficile aspettarsi di più dal tavolo romano di ieri con governatori, province e sindaci, condotto in prima persona dalla premier Giorgia Meloni. Che, scortata dal viceministro bolognese Galeazzo Bignami, ha risposto punto per punto ai rilievi degli enti locali, ma non ha sciolto la riserva sulla nomina del commissario per la ricostruzione: nell’attesa andrà avanti il tavolo permanente sull’alluvione, coordinato dal ministro alla Protezione civile Nello Musumeci. La nomina, secondo alcuni, avrebbe causato attriti tra Meloni e Salvini, ma tutti i diretti interessati negano.
Intanto il tavolo di Musumeci già la settimana prossima tratterà il tema dell’allargamento della zona rossa. Quella che, per intenderci, dà accesso alla richiesta di rimborso. Nelle scorse ore quella lista di Comuni, inviata dalla Regione a Palazzo Chigi e poi allegata al decreto legge emanato 72 ore dopo l’alluvione, aveva portato all’esclusione di alcune aree benché finite sott’acqua o franate, sollevando le proteste dei cittadini coinvolti. La lista, scopertasi parziale perché, chiarisce Meloni, "anche i territori non avevano contezza di quanto avvenuto", verrà ora ritoccata "in sede di conversione" del decreto", con i tempi però del Parlamento e sarà retroattiva.
"Chiaramente il lavoro deve essere un lavoro certosino, e questa serietà io la chiedo a me stessa per chiederla a tutti", tira le orecchie la premier agli artefici del pasticciaccio iniziale. Ma la presenza al tavolo dei rappresentanti di Modena e Reggio Emilia fa già intendere la volontà di includere anche loro, ad esempio, nell’elenco. Il governo ora è attende la ricognizione sui danni e le stime dai territori; in ottica di ricostruzione si prevedono procedure burocratiche velocizzate per indennizzi, strade e argini, anche in relazione alle zone sottoposte a vincoli. Sul fronte attività produttive Meloni anticipa che "dovremo far ricorso a vere e proprie bonifiche, i terreni sono completamente ricoperti di fango", mentre dal 15 giugno i lavoratori potranno presentare domanda per l’ammortizzatore sociale.
Il governatore emiliano Stefano Bonaccini sottolinea la necessità di "mettere insieme emergenza e alluvione, entro l’autunno abbiamo bisogno di ripristinare gli argini" e il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore ha rinnovato la necessità di un commissario perché diversi Comuni "stanno anticipando dei soldi, che in molti casi non hanno senza nessuna copertura normativa". Ma è proprio il viceministro Bignami a sottolineare che "il governo sta dimostrando concretezza e sostegno" e che "il presidente Meloni in persona ha ben chiari quali siano i problemi che tutti vogliamo risolvere, anche in ottica di adeguamento delle risorse".