Bologna, 11 dicembre 2024 – E il patto repubblicano invocato da Michele de Pascale sul delicato fronte dell’alluvione? Ci sarà non solo una collaborazione istituzionale tra Governo e Regione, ma un vero e proprio passaggio politico che porti la ricostruzione nelle mani di viale Aldo Moro? La risposta è, con ogni probabilità, negativa. Nel giorno dell’annuncio della giunta, da Roma autorevoli fonti danno la (quasi) certezza che il nuovo commissario potrebbe essere pescato sempre all’interno dell’alveo dell’Esercito.
Il generale Francesco Paolo Figliuolo, che termina il mandato il 31 dicembre in occasione della fine del servizio, non rimarrà alla guida della struttura che gestisce i famosi piani speciali per l’Emilia-Romagna. E, ora dopo ora, cresce sempre più la consapevolezza nel Governo di volere una figura terza che garantisca la gestione di un pacchetto tanto ingente. Chi conosce Michele de Pascale sa che questa decisione, che potrebbe ancora essere discussa, comporterà delle conseguenze: è sempre stato uno dei punti focali della campagna elettorale e dell’agenda del neo presidente dell’Emilia-Romagna che, pertanto, non guarderà passivamente le decisioni romane.
È curioso peraltro che proprio de Pascale sia tra i pochi protagonisti pd (anche se andrà con la maglia di governatore) presenti domani ad Atreju a Roma, la kermeesse di Fratelli d’Italia: "Un’occasione per discutere di autonomia dopo la sentenza della Consulta", aveva detto. E forse sarà anche un’occasione per il confronto finale con le forze di maggioranza e con il Governo sul caso alluvione, anche se la partita appare chiusa a meno di cambi di strategia del premier Giorgia Meloni.
Ieri intanto in un nuovo incontro tra la struttura commissariale e la presidente facente funzioni della Regione, Irene Priolo, il commissario alla ricostruzione in Emilia-Romagna Figliuolo ha annunciato l’emanazione di un’ordinanza che contiene due specifici documenti: uno riguardante la pianificazione strategica, che approva il lavoro svolto sotto l’indirizzo tecnico-scientifico dell’autorità di bacino del Po e in collaborazione con la Regione, l’altro è l’approvazione delle priorità del Piano speciale stralcio con cui saranno finanziati interventi prioritari, nel limite delle risorse disponibili del Commissario, pari a 90 milioni di euro. All’incontro ha partecipato anche il presidente eletto, Michele de Pascale.
Attraverso un ulteriore provvedimento di circa 50 milioni di euro, è prevista la ricostruzione di infrastrutture prioritarie come il Ponte della Motta tra Budrio e Molinella, il Ponte delle Grazie a Faenza e la demolizione del Ponte della Pungella a Traversara di Bagnacavallo. Inoltre, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana, effettuerà valutazioni su interventi di miglioramento idraulico per il Ponte del Boncellino a Bagnacavallo. Vi ricordate le immagine con il ‘famoso’ ponte di tronchi di qualche mese fa? Ecco, quello. Prevista anche la ricostruzione del ponte di Sant’Agata, definendo una possibile cornice di finanziamento negli atti di programmazione ministeriale.