Carrara, 24 novembre 2014 - Bufera in Provincia per il disastro del Carrione: il presidente Narciso Buffoni ha annunciato che rimuoverà alcuni dirigenti precisando però che non si tratterà di una punizione ma solo un cambio dettato da motivi di "serenità ed equilibrio". Nel mirino l’attuale dirigente ai lavori pubblici e alla difesa del suolo Stefano Michela e il suo collega Gianluca Barbieri che guida il settore della protezione civile. Quest’ultimo ricoprì l’incarico di dirigente al suolo dal 31 dicembre 2010 al 31 gennaio 2011 e firmò alcune determine sui lavori effettuato sull’argine incriminato. Ci fu anche un intervento di somma urgenza: il 9 luglio 2010 il dirigente Barbieri sottoscrisse la determina di liquidazione di 60.434 euro relativa al secondo stato di avanzamento dei lavori, nei confronti della ditta Elios srl di Aulla. Ciò a seguito di un verbale di somma urgenza redatto dall’ingegner Michela la cui perizia per l’intervento sul tratto corrispondente al V lotto stralcio C Carrione (praticamente a valle del ponte di via Covetta) prevedeva una somma complessiva di 241.741 euro.
L’Autorità di bacino Toscana Nord il 23 aprile 2009 aveva dato parere favorevole per l’utilizzo dei fondi annualità 2003 "Sistemazione idraulica del torrente Carrione IV lotto". Il genio civile aveva poi erogato il 90% delle economie utilizzate per l’intervento: 217.567 euro. Lo stesso Barbieri il 19 luglio 2010 liquida 127.267 euro alla ditta Socodap con sede in via Cavallotti a Marina di Carrara richiamando una determina dell’8 novembre 2006 esecutiva con cui si affidavano i lavori di sistemazione idraulica del Carrione nel tratto tra la sezione 27 bis e 38 (ancora l’area a valle del ponte della Covetta) per un importo complessivo di 467.632 euro. Altra determina a firma di Barbieri del 28 settembre 2010 per i lavori nel tratto tra la sezione 33 ter e 36 bis V lotto stralcio B (l’area del crollo) per lavori di sistemazione idraulica per 408.071 euro affidati alla ditta Giovannini costruzioni di Narni (Terni).
Intanto l’ex consigliere provinciale Cesare Micheloni prende di mira l’ex assessore alla difesa del suolo della Provincia Fabrizio Magnani (Psi) attualmente nella segreteria del vice ministro alle infrastrutture Riccardo Nencini: "Magnani mi rispose ad una interrogazione sulla messa in sicurezza del Carrione affermando che l’urbanizzazione caotica, la proliferazione dei centri abitati, i siti produttivi e le infrastrutture viarie avevano causato una forte artificializzazione dei corsi d’acqua e in queste condizioni le opere di messa in sicurezza assumevano costi esagerati e non bastavano a risanare il territorio e a salvaguardare i cittadini. Ebbene, cosa ha fatto lui per impedire l’alluvione? Fermo restando che le forti piogge possono causare danni e disagi – aggiunge Micheloni –, appare difficile comprendere come un lavoro terminato da meno di tre anni, come quello eseguito tra il ponte Covetta e quello di via Giovan Pietro, possa già essere compromesso. C’è una crepa. Intanto ho avvertito la Protezione civile della Provincia, e il dirigente Barbieri, poiché la situazione del muro di contenimento non pare rassicurante. È pertanto necessario oltre che al sopralluogo un’azione rapida di ripristino dell’argine, poi si dovranno individuate le eventuali responsabilità".