Giovedì 26 Settembre 2024

Alluvione, “assolti” i detriti delle cave

L’analisi del geologo del Comune di Carrara sull’esondazione del torrente Carrione del 5 novembre scorso esclude che gli scarti delle lavorazioni a monte siano stati tra le cause del disastro / IL DIRIGENTE SUL CROLLO DELL’ARGINE DEL CARRIONE: “HANNO COSTRUITO UN PEZZO DI MURO IN MENO”

Una eloquente immagine del disastro causato ad Avenza e a Marina di Carrara dall’alluvione del 5 novembre

Una eloquente immagine del disastro causato ad Avenza e a Marina di Carrara dall’alluvione del 5 novembre

Carrara, 4 dicembre 2014 - «Non è stata colpa dei detriti delle cave se il Carrione è esondato lo scorso 5 novembre». A sostenerlo è il geologo del Comune Antonino Criscuolo che ieri è intervenuto nel corso della commissione congiunta Marmo e Lavori pubblici. «Dalle verifiche che abbiamo fatto subito dopo l’alluvione – spiega Criscuolo – abbiamo visto che tanto a Mortarola quanto dalla parte di Torano, non c’erano grandi detriti nelle reti di contnimento. Gli unici problemi possono essere stati provocati dalla frana di Pulcinacchia, ma anche in questo caso i massi non hanno superato il Pizzutello. I problemi – prosegue – ci sono stati a valle dove il torrente erode l’alveo e porta via sassi e detriti».

Preoccupazione sullo stato dell’alveo è stato invece espressa dai consiglieri comunali. «Bisogna togliere i sassi dal letto del torrente – dice Luca Barattini –. Bisogna evitare che i detriti finiscano in alveo e per pulirli serve la partecipazione economica di chi coltiva le cave». «Io sono di Marina e alle cave ci sono stato due volte in vita mia – aggiunge Davide Poletti – bisogna però trovare una soluzione. I tecnici dicano cosa bisogna fare per mettere in sicurezza il Carrione e poi interveniamo. Altrimenti tanto vale che evacuiamo per sempre Marina est».