Lunedì 13 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Uccise il padre per difendere la madre, Alex Cotoia assolto a Torino nell’appello bis. “Spero di poter andare avanti con la mia vita”

La corte d’Assise d’Appello conferma la sentenza di primo grado. Il giovane, appena 18enne nel 2020, uccise il padre Giuseppe Pompa (il figlio ha poi cambiato il cognome) con 34 coltellate al culmine dell’ennesima lite familiare. Il giovane: “Sono ancora frastornato, devo metabolizzare”

Alex Cotoia nell'aula della corte di assise d'Appello di Torino che l'ha assolto dall'accusa di omicidio (Ansa)

Alex Cotoia nell'aula della corte di assise d'Appello di Torino che l'ha assolto dall'accusa di omicidio (Ansa)

Torino, 13 gennaio 2025 – La Corte d’Assise d’Appello di Torino ha assolto Alex Cotoia, il giovane che nell’aprile del 2020, appena 18enne, uccise con 34 coltellate il padre a Collegno, in provincia di Torino, per difendere la madre al culmine dell'ennesima lite familiare.

La conferma della sentenza di primo grado è arrivata al termine dell'appello bis a carico del giovane, che ora porta il cognome della madre e non più quello del padre, Pompa, dopo che la Cassazione nel luglio scorso, accogliendo la richiesta della procura generale, ha disposto un nuovo processo annullando con rinvio una precedente sentenza di condanna a 6 anni e due mesi. 

Alex era stato assolto in primo grado per legittima difesa. In appello, nel dicembre 2023, era stato, invece, condannato.

Le parole di Alex Cotoia

"Sono ancora frastornato. Quando i giudici hanno letto la sentenza mi sono voltato verso i miei avvocati perché non sempre capisco cosa viene detto in queste aule. Ora devo metabolizzare, io metabolizzo sempre dopo. Festeggerò con Zoe, la mia cagnolina", le parole di Alex subito dopo essere stato assolto. I giudici non hanno pronunciato la parola "assoluzione", ma hanno detto di avere confermato la sentenza di primo grado, che risale al 24 novembre 2021.

'Spero che sia finita e di poter andare avanti con la mia vita'', ha aggiunto il giovane. In aula, alla lettura della sentenza, era presente la fidanzata mentre fuori dal tribunale la mamma. A chi gli domandava cosa gli dirà la madre, Alex si è limitato a rispondere ''mi abbraccerà, non parliamo tanto, non ce n'è bisogno''. Quanto alla ripresa degli studi, Alex, oggi ventenne, che ha conseguito la laurea triennale e ora ha un lavoro part time, ha risposto ''vediamo, ci penso un attimo, devo trovare anche il percorso di studi giusto''.

Il commento della mamma e del fratello

'’Sono gioiosa, felice, perché forse quel povero ragazzo riuscirà a godersi con la sua fidanzata un po' di vita normale, tranquilla, quella che finora ci è stata negata'', è il commento della mamma Maria. ''Ringraziamo questa Corte per aver capito che io sarei stata l'ennesima vittima di femminicidio'', ha aggiunto la madre augurando al figlio ''la felicità che merita perché Alex è una persona meravigliosa''. Una gioia quella di mamma Maria condivisa dal fratello di Alex, Loris, che sottolinea: ''Oggi ha vinto il bene sul male, tanta felicità un grande respiro di sollievo, è stato un periodo bruttissimo, spero l'incubo sia finito''.

Era la sera del 30 aprile 2020 quando Alex Cotoia uccise il padre Giuseppe per salvare la madre Maria dopo l’ennesimo litigio. 

Ai giudici Alex ha sempre detto di avere agito per fermare il genitore: “Non ho mai smesso di volergli bene. Però il rapporto con lui era difficile. Ricordo tutti i gesti violenti verso di me, mio fratello Loris, soprattutto la mamma. Da figli siamo diventati ostacoli, le uniche persone rimaste a proteggerla. Facevamo i turni per non lasciarla sola e lui questo non lo sopportava, non riusciva a possederla al cento per cento”. Secondo la ricostruzione agli atti quella sera il padre aveva minacciato i familiari di morte: “Vi ammazzo, venite sotto, vi faccio a pezzettini”.