L’Unione europea ha lanciato l’ambiziosa sfida di dimezzare entro il 2030 il numero di morti e feriti gravi causati da incidenti stradali. Per farlo sta votando in questi mesi il nuovo regolamento sulla sicurezza stradale che prevede un più ampio utilizzo dei sistemi di assistenza alla guida. Tra questi c’è anche l’alcolock, ovvero uno strumento che impedisce l’accensione dell’automobile se chi è alla guida ha superato i limiti del tasso alcolemico previsti dalla legge. Come detto l’Ue pensa ad un uso generalizzato in tutta l’Unione dello strumento che, in verità, è già stato adottato in ben 17 Paesi.
Che cos’è e come funziona l’alcolock
L’alcolock, così come suggerito dal nome, è uno strumento che comunica con l'automobile nella quale è installato ed è in grado di impedire l’accensione del veicolo se, chi è alla guida, non supera il test alcolemico richiesto per accendere la macchina. Volendo semplificare il funzionamento dell’alcolock, questo può essere inteso come test dell'etilometro solitamente svolto dalle forze dell’ordine, che viene svolto in autonomia dagli automobilisti preventivamente alla messa in strada del veicolo. Solo quando il livello alcolemico del guidatore è in linea con le leggi del codice della strada, e dunque si supera il test con responso positivo, si potrà accendere il veicolo e circolare.
Cosa succede in Europa
Come accennato in precedenza, l’alcolock potrebbe presto diventare obbligatoria in tutti i Paesi dell’Unione europea. Sono tuttavia diversi gli Stati che hanno già deciso di muoversi in autonomia prevedendo l'obbligo di alcolock a bordo delle vetture. Pionera, in tal senso, è stata la Svezia che prevede l’obbligo di utilizzo dello strumento per tutti coloro che guidano mezzi del trasporto pubblico. Inoltre, in caso di superamento delle soglie consentite, il conducente viene sospeso e obbligato alla riabilitazione. Una procedura simile a quella svedese è prevista anche in Finlandia, dove l’alcolock è presente sui veicoli commerciali e sugli scuolabus. E ancora, in Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Polonia, Portogallo e Regno Unito, lo strumento in oggetto è considerato obbligatorio a bordo di tutti i mezzi commerciali pesanti, siano essi tir o autoarticolati. In Spagna, Slovenia, Estonia, Lettonia, Irlanda, invece, la disciplina dell’alcolock è in fase di definizione. Se si guarda invece agli Stati Uniti, si scopre che il dispositivo è installato su oltre 400 mila vetture, ma il numero delle denunce legate ai sinistri causati da un tasso alcolemico elevato continua ad essere sostanzioso. Il motivo sarebbe legato al fatto che, oltre che all’accensione del veicolo, il test deve essere ripetuto durante la guida, aumentando così le distrazioni.
L’alcolock in Italia
In Italia, dove il limite è di 0,5 g di alcol in un litro di sangue senza deroghe per neopatentati, conducenti esperti o professionisti dei trasporti, si sta cominciando a parlare di un possibile utilizzo dell’alcolock. Entrando più nel dettaglio, a seguito del disegno di legge uscito dal Consiglio dei ministri del 27 giugno, si valuta la possibilità di rendere obbligatoria per due anni l’installazione dell’alcolock nelle auto di viene colto a guidare con tasso alcolemico superiore a 0,8. Inoltre, in virtù del recepimento della Direttiva europea 2015/653, è già in fase di sperimentazione in Italia la possibilità di ottenere degli sconti sulla propria Rc auto se si decide di installare nel proprio veicolo l’alcolock.