Giovedì 14 Novembre 2024

Alcoa, chiude l'impianto di Portovesme. Sindacati: "Intervenga il governo"

Una prima chiusura era già avvenuta nel 2012. A due anni di distanza, "le ragioni che hanno reso la fonderia non competitiva non sono cambiate". Lo dice il presidente Alcoa, Bob Wilt

Manifestante dell'Alcoa protestano a Roma (Ansa)

Manifestante dell'Alcoa protestano a Roma (Ansa)

Portovesme (CI), 25 agosto 2014 -  L'Alcoa chiuderà l'impianto di Portovesme, nella provincia di Carbonia-Iglesias. In una nota ufficiale della società americana si legge che la chiusura è dovuta all'alto costo di produzione dell'alluminio. Alcoa, società che è quotata a Wall Street, comunica inoltre che la chiusura dell'impianto in Sardegna ridurrà la capacità di fusione globale di Alcoa di 150.000 tonnellate annue, e che quindi scenderà a 3,6 milioni di tonnellate.

La Alcoa spiega che "la fonderia di Portovesme nel 2012 venne chiusa perché aveva uno dei più alti costi di produzione nel sistema Alcoa, ed aveva limitate prospettive per diventare competitivo". "Le ragioni fondamentali che hanno reso la fonderia di Portovesme non competitiva, purtroppo, non sono cambiate" da allora, ha detto Bob Wilt, Presidente Alcoa Primary Products, motivando l'odierno addio all'impianto. "Continueremo a rispettare gli impegni assunti per i nostri dipendenti e i nostri stakeholder, in buona fede, come abbiamo sempre fatto" ha aggiunto. La chiusura è in linea con la strategia di Alcoa per creare una business commodity a livello globale competitiva. Il totale oneri degli di ristrutturazione nel terzo trimestre 2014 a seguito della chiusura di Portovesme dovrebbero essere tra i 170 milioni dollari e 180 milioni dollari al netto delle imposte, ovvero tra 0,14 e 0,15 dollari per azione, di cui circa il 60 per cento è non-cash.

Non hanno tardato a giungere le proteste degli operai, che si sono riuniti in un sit-in di fronte al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma.

I SINDACATI - "Due anni fa con una email da Pittsburgh è arrivata la decisione di voler fare le valigie, dopo due anni, con un'altra e-mail, questa mattina, è arrivata la notizia della decisione del CDA di Alcoa della chiusura definitiva di ogni attività dello stabilimento Alcoa di Portovesme". Lo annuncia, in una nota, il Segretario Nazionale Fim Cisl, Marco Bentivogli sottolineando che ''con tale decisione, come la stessa multinazionale ha commentato, il bilancio della corporate verrà 'pulitò di ogni onere relativo all'attività produttiva di Alcoa in Sardegna. L'azienda ha altresì confermato, di concludere i rapporti di lavoro e la relativa messa in mobilità non prima del 31 dicembre 2014''.

A tirare in ballo il governo nazionale e quello regionale, dopo la comunicazione dell'Alcoa sulla chiusura dello smelter di Portovesme, è Fabio Enne, segretario regionale e provinciale della Cisl. "Voglio sperare che dopo questa lettera le cose si velocizzino - spiega - e che la situazione cambi da un punto di vista politico e il governo intervenga in maniera pesante dicendo ad Alcoa di darsi una calmata e dia risposte doverose ai soggetti che hanno chiesto lumi rispetto alla situazione sostanziale, ossia il costo dell'energia".

LE PAROLE DI PIGLIARU - Il governatore Pigliaru già nei giorni scorsi aveva acquisito la conferma che questo passaggio non avrà implicazioni sull'impegno relativo alla vendita della fabbrica e sugli impegni assunti per i lavoratori dello stabilimento sulcitano. "La Regione - conclude il comunicato - continua a essere attivamente impegnata in prima persona nella trattativa per favorire l'acquisto degli impianti di alluminio da parte di un altro soggetto imprenditoriale. L'iniziativa non è stata allentata in queste settimane d'agosto e si lavora con il massimo sforzo con l'obiettivo di pervenire a un memorandum d'intesa".