Domenica 26 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Alberto Scagni massacrato di botte in carcere. “Colpito più volte al volto con degli sgabelli”. È detenuto per l’omicidio della sorella Alice

L’uomo è stato aggredito da due detenuti maghrebini nella cella del penitenziario di Sanremo della sezione detenuti protetti

Sequestrato e picchiato in carcere Alberto Scagni (Ansa)

Roma, 23 novembre 2023 – Alberto Scagni è stato massacrato di botte da due detenuti maghrebini nella cella della sezione detenuti protetti del penitenziario di Sanremo. Il 40enne sta scontando una pena di 24 anni e 6 mesi di carcere per aver ucciso la sorella Alice, 34 anni, con 24 coltellate quel maledetto 1° maggio 2022, sotto la sua abitazione di Quinto, nel levante di Genova. "Quello che è successo nella notte ad Alberto Scagni è gravissimo. Colpito più volte al volto con degli sgabelli, ha fratture al volto che lo hanno costretto a un intervento di chirurgia maxillofacciale. Non solo. Ha subito un tentativo di strangolamento ed è sotto osservazione per le condizioni del collo", ha detto all'Adnkronos l'avvocato Fabio Anselmo, che assiste la famiglia. 

Entrambi reclusi perché condannati per violenza sessuale aggravata, i due maghrebini si sarebbero ubriacati utilizzando l'alcol ottenuto con la macerazione della frutta prima di scagliarsi su Scagni. Il blitz ordinato dal magistrato alla polizia penitenziaria con l'utilizzo della forza ha salvato l’aggredito che è stato trasferito d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure in condizioni critiche. Nel frattempo i due maghrebini sono stati arrestati per tentato omicidio e sequestro di persona. Sempre secondo quanto appreso, nella colluttazione cui ha seguito l'arresto dei due, un poliziotto ha riportato la frattura di due costole ed è stato refertato con 21 giorni di prognosi.

Non è escluso che, come nella prima aggressione subita al carcere di Genova Marassi, Scagni sia stato massacrato di botte per il reato commesso anche se non si hanno conferme in tal senso. Nel carcere di Genova Marassi, il detenuto che lo aveva picchiato aveva trovato un ritaglio di giornale che riportava la condanna per l'omicidio di Alice.

L’omicidio di Alice 

I famosi “campanelli d’allarme” c’erano eccome. Deliri sui social, aggressività coi familiari, uso di alcol e droga e molestie ai vicini di casa. Poi l’ultimo passo. E’ il 1° maggio 2022 quando Alberto Scagni si apposta sotto casa della sorella in attesa che scenda. Alice, 34 anni e madre di un bimbo di 14 mesi, esce per portare fuori il cane e Alberto le grida chiedendole i soldi. E’ da mesi che chiede alla sorella i soldi perché disoccupato

I vicini e anche il marito si affacciano, qualcuno scende in strada, ma ormai è troppo tardi per fermare lo strazio. Alice è a terra in una pozza di sangue, trucidata dal fratello con 24 coltellate. Lui ancora col coltello in mano e i vestiti sporchi di sangue che si allontana verso il lungomare dove viene trovato e arrestato. 

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