Roma, 29 febbraio 2024 – Il corpo recuperato nel fiume Bacchiglione è quello di Alberto Pittarello, il 39enne che tre giorni fa ha ucciso a coltellate la moglie, Sara Buratin, a Bovolenta. La conferma viene dai carabinieri di Padova. Il riconoscimento è stato fatto all'obitorio dai familiari. Sul corpo, secondo quanto si è appreso, non sarebbero state riscontrate tracce di ferite e l'ipotesi è che sia morto annegato. Sarà comunque l'autopsia a chiarire la causa della morte.
La piena del fiume di questi giorni ha reso complicato il lavoro dei sommozzatori del Corpo che, nel primo pomeriggio, sono riusciti con il sistema Siacs (Sistema immersione alimentato e controllato dalla superficie) a calarsi e ad agganciare la vettura. Congiuntamente, un elicottero del reparto volo di Venezia ha sorvolato l'area di ricerca.
Secondo fonti investigative, la salma, nonostante tre giorni di permanenza nell'acqua, non era particolarmente deteriorata. Questo ha quindi favorito l'identificazione del cadavere.
A livello investigativo resta prevalente l'ipotesi che Pittarello sia sia gettato nel fiume con il furgone volontariamente, dopo il femminicidio. Nella ricostruzione delle fasi del delitto, è emerso intanto che la madre della 41enne, la prima a trovare il corpo, avrebbe anche tentato di rianimare la figlia con un massaggio cardiaco, invano. Sara Buratin è stata raggiunta da quasi una ventina di coltellate mentre dava la schiena all'aggressore, due di queste mortali, alla base del collo.
Intanto gli inquirenti continuano a scavare nella vita di Sara e Alberto per capire cosa può aver fatto scattare il piano omicida dell'uomo. La coppia era in crisi e da una decina di giorni la donna, insieme alla figlia, era tornata ad abitare nella casa della madre, sempre a Bovolenta. Lei lavorava come assistente di sedia in uno studio dentistico; martedì era il suo giorno di riposo. E proprio martedì, particolare appunto che fa pensare alla premeditazione, Alberto Pittarello aveva preso un giorno di ferie. Con la scusa di portare col furgone uno scooter come regalo per la figlia, si era presentato nella casa della mamma di Sara, che aveva chiamato poco prima al telefono. La donna era intanto uscita per fare alcune commissioni. Alberto si è trovato quindi faccia a faccia con Sara: l'agguato è scattato nel cortile sul retro, dove c'è una rimessa: mentre la moglie lo accompagnava verso il garage - è la ricostruzione - l'uomo avrebbe estratto un coltello da escursionismo, avventandosi sulla moglie, di spalle, colpendola con due fendenti fatali alla base del collo, ed infierendo con la lama molte altre volte sulla schiena.
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