Bolzano, 26 febbraio 2024 - I morsi di canide sul corpo di Albert Stocker, 73 anni, morto in ospedale a Bolzano una settimana fa, “sono compatibili con la specie Vulpes Vulpes (volpe)“.
Lo scrive la fondazione Edmund Mach alla quale la procura aveva chiesto il test del Dna. “Una o più volpi”, aggiunge una nota diramata oggi dagli uffici giudiziari. Ma la causa di morte, aveva già chiarito l’autopsia qualche giorno prima, “è ragionevolmente riconducibile alle fatali conseguenze di una condizione di severa ipotermia (i.e. assideramento)”.
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Si chiude così una storia che aveva acceso come sempre gli animi, tra accusatori e difensori del lupo. Oipa aveva messo in guardia da subito da conclusioni affrettate.
La storia di Albert Stocker
Albert Stocker, 73 anni, era stato trovato ferito e in ipotermia la mattina di lunedì 19 febbraio da un passante in un prato a Pinzago (Bressanone). Soccorso, era poi morto all’ospedale di Bolzano. “Era una persona piena di vita”, lo aveva ricordato il sindaco di Velturno. Parole che suonano anche come una risposta a chi, ad esempio sui social, ne aveva parlato con scarso rispetto.