Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Bressanone, Albert Stocker “morto per assideramento. Lesioni di canide superficiali”

La procura di Bolzano: il decesso del 73enne soccorso a Bressanone “è ragionevolmente riconducibile alle fatali conseguenze di una condizione di severa ipotermia”. Oipa: “Lupo innocente”

Albert Stocker è "ragionevolmente morto per assideramento": così la procura di Bolzano dopo l'autopsia

Bolzano, 22 febbraio 2024 - Di cosa è morto Albert Stocker? “Il decesso (...) alla luce della tipologia, sede e profondità delle lesioni, nonché stante l’assenza di rilevanti condizioni patologiche preesistenti, è ragionevolmente riconducibile alle fatali conseguenze di una condizione di severa ipotermia (i.e. assideramento), circostanza peraltro suffragata anche dalla temperatura corporea rilevata dai soccorritori al momento del rinvenimento (22°C)”.

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Le parole della procura di Bolzano

Lo scrive la procura di Bolzano in un comunicato dopo l’autopsia sul corpo del 73nne, disperso domenica 18 gennaio, ritrovato e soccorso lunedì, poi morto all’ospedale. E i morsi sul corpo, tra collo, inguine e braccia, che erano stati attribuiti a un canide? “Le lesività cutanee riscontrate, al contrario, appaiono ascrivibili ad azione di fauna, verosimile canide, in virtù della presenza di escoriazioni figurate suggestive di morso animale. Tali lesioni, in ogni caso, si sono rilevate piuttosto superficiali, ovvero non interessavano strutture vascolari/nervose di significativa importanza vitale e, pur avendo permesso una certa perdita ematica per lesione di vasi periferici, non appaiono compatibili con la produzione di uno shock emorragico". Quindi i morsi, è la conclusione, non sono stati fatali.

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Il Dna sugli abiti

Per completare il quadro, ora si attendono i risultati del Dna sugli abiti della vittima, per capire l’origine delle lesioni.

La posizione di Oipa

L’Oipa torna a intervenire sul caso. L’Organizzazione internazionale protezione animali ricorda che da subito aveva invitato “a non attribuire surrettiziamente a un lupo la responsabilità del tragico evento. Surrettiziamente poiché è in atto un tentativo di declassare lo status di protezione del lupo, tentativo cui l’associazione si opporrà in tutte le sedi opportune. Il lupo è una specie rigorosamente protetta secondo la Convenzione di Berna e la Direttiva Habitat dell’Ue e tale deve rimanere. L’uomo dimostri di non essere nemico del lupo, come il lupo non lo è dell’uomo”.