Bolzano, 13 gennaio 2024 – Nuove aggressioni ai sanitari, medici e infermieri nel mirino delle violenza in tutta la penisola, dal Trentino alla Campania. Al pronto soccorso di Merano un medico è stato preso a calci e pugni da un paziente tossicodipendente, mentre a Trento un infermiere di Trentino Emergenza è stato colpito durante un intervento in ambulanza da un ubriaco.
Stanotte a Napoli i carabinieri sono intervenuti al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo, dove una donna di 57 anni ha schiaffeggiato un'infermiera. “Ferma condanna di ogni forma di violenza, fisica o verbale, nei confronti degli operatori sanitari”, tuona Renato Passalacqua (Cimo Medici Sicilia) dopo l'aggressione di ieri contro una dottoressa e altri operatori sanitari nel reparto di pediatria dell’ospedale di Biancavilla (Catania).
Cimo: “Escalation aggressioni, ferma condanna”
“Ferma condanna di ogni forma di violenza, fisica o verbale, nei confronti degli operatori sanitari”. Ad esprimerla, insieme alla solidarietà ai colleghi, è il segretario regionale amministrativo della Cimo Sicilia, Renato Passalacqua, dopo l'aggressione di ieri, all'ospedale siciliano di Biancavilla (Catania), a una dottoressa e agli operatori sanitari del reparto di pediatria da parte una donna, poi arrestata grazie al pronto intervento del Carabinieri.
“La continua escalation delle aggressioni - sottolinea Renato Passalacqua - crea grande disagio e preoccupazione ripercuotendosi sulla serenità e sulla lucidità necessaria per svolgere il fondamentale e delicato lavoro cui sono preposti”.
“La violenza contro gli operatori sanitari - aggiunge Passalacqua - è un fenomeno inaccettabile e vergognoso che richiede misure immediate e concrete per garantire la sicurezza di chi, ogni giorno, è in prima linea per prendersi cura della salute dei cittadini. Questi episodi, ormai quotidiani, non sono soltanto atti sconsiderati ma rappresentano un oltraggio all'intera società civile e a tutto il Sistema sanitario”.
“Resta da capire come è possibile che individui riescano facilmente ad introdursi nelle divisioni di un ospedale, ove è anche presente un servizio di vigilanza, con grave rischio per l'incolumità del personale, dei pazienti e causando danni di beni materiali e suppellettili della struttura sanitaria. Come Cimo a tutela dei medici e degli operatori sanitari nonché della salute dei cittadini - conclude Passalacqua - chiediamo che siano attuate in ogni struttura sanitaria le necessarie misure di prevenzione e vigilanza e che questi atteggiamenti violenti siano tempestivamente perseguiti a norma di legge e senza sconti”.
Infermiera schiaffeggiata a Napoli
Ancora aggressioni al personale sanitario di Napoli. Ieri, a mezzanotte circa, i carabinieri del nucleo radiomobile sono intervenuti nel pronto soccorso dell'ospedale San Paolo perché una donna di 57 anni, verosimilmente per motivi legati al tempo di attesa, ha dato uno schiaffo al volto di un'infermiera. La donna è stata denunciata.
Per fortuna l'infermiera non ha riportato nessuna lesione. Secondo quanto riporta l'associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate’, prima di schiaffeggiare la vittima la paziente avrebbe urlato: “Ti vuoi muovere? Vado di fretta”.
Borrelli: "Tolleranza zero”
Stando al bilancio di Nessuno tocchi Ippocrate dall'inizio del 2025 sii contano 8 aggressioni totali tra l'Asl Napoli 1 Centro e l'Asl Napoli 2. "Aumentano di giorno in giorno gli atti di violenza nei
confronti del personale medico”. Così il deputato di alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli: “Se si vuole contrastare in maniera netta un fenomeno che diventa sempre più dilagante bisogna essere determinati. Presidi in tutte le strutture e tolleranza zero nei confronti di delinquenti e violenti. Qualsiasi siano i motivi, niente giustifica un'aggressione ad un pronto soccorso che è inaccettabile. Da inizio anno sono aumentate a dismisura le violenze negli ospedali del napoletano".
Merano, calci e pugni per un farmaco
Nuove aggressioni ai danni di personale sanitario in Trentino Alto Adige. Un medico del pronto soccorso dell'ospedale di Merano è stato picchiato con calci e pugni da un paziente tossicodipendente che pretendeva la prescrizione gratis di un farmaco.
Il paziente, come racconta il quotidiano Dolomiten, poco prima era stato visitato da un altro medico che gli aveva prescritto il farmaco a pagamento. Il paziente è così tornato al pronto soccorso per protestare con un altro medico. Secondo la banca dati, in precedenza si era però già fatto prescrivere lo stesso farmaco nei nosocomi di Bolzano e Bressanone.
A questo punto il medico gli ha proposto una visita neurologica oppure psichiatrica, che il paziente ha però rifiutato. L'uomo, una volta lasciato l'ospedale, per saltare la fila in sala d'attesa, si è procurato una ferita a un braccio e si è fatto portare nuovamente al Pronto soccorso con l'ambulanza. “Ha urlato il mio nome", racconta il medico al giornale, "è poi mi ha aggredito con pugni, calci e sputi". L'uomo è stato denunciato dai aarabinieri.
Aggressione in ambulanza a Trento
A Trento un infermiere di Trentino Emergenza è stato invece colpito durante un intervento da un ubriaco. Il sanitario - riferisce il quotidiano L'Adige - era giunto con l'ambulanza per il malore di un cliente in un locale nel rione Santa Maria Maggiore, ma il paziente in forte stato di alterazione alcolica si è opposto con violenza alle cure. Dopo aver subito un forte pugno all'addome l'infermiere ha dovuto interrompere il suo turno di lavoro.