Giovedì 12 Settembre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Violenza su medici e infermieri, Anelli (FnomCeo): “Arresto in flagranza differita, chiediamo un decreto d’urgenza”

Il presidente della Federazione nazionale ordini dei medici: “Rischiamo un abbandono di massa. C’è un clima di disperazione e la voglia di andare all’estero o nel privato”

Roma, 12 settembre 2024 – Arresto in flagranza differita contro le violenze su medici e infermieri che hanno funestato l'estate 2024. L’annuncio del ministro Orazio Schillaci arriva dopo l'incontro con i vertici della sanità nazionale. Ambasciatore delle proteste e di uno stato di profonda disperazione è Filippo Anelli, presidente Fnomceo, pugliese. E proprio in Puglia quest'estate si è concentrata una serie di aggressioni che hanno provocato allarme (e la voglia di scappare).

"Aggressioni ai sanitari, le novità annunciate dal governo”

Abbiamo chiesto al presidente Anelli di spiegare meglio in che cosa consistano le novità annunciate dal ministro. “Schillaci – chiarisce il presidente della Federazione Ordini dei medici al telefono con Quotidiano.net – si riferisce alla possibilità di poter arrestare l'aggressore a distanza di 48 ore dall'evento. Se però quell'evento è stato documentato”. Serve quindi un impianto di videosorveglianza? “Non c'è dubbio – risponde Anelli -. Ad esempio in Puglia (dove si sono registrati tanti episodi di violenza, ndr) la videosorveglianza va sicuramente incrementata. Questa è una delle cose che abbiamo chiesto al ministro Schillaci”.

"Non esiste un caso Puglia, violenze in tutta Italia”

Esiste un caso Puglia? “No – è certo il presidente -. La violenza avviene in tutta Italia. Ci sono stati casi non pubblicizzati a Torino, a Napoli, ovunque. Il problema vero è che in Puglia d'estate la popolazione raddoppia. Così il servizio sanitario fa fatica a dare risposte. Questo provoca esasperazione, un terreno favorevole su cui si innestano le aggressioni. Non solo: in Puglia ci sono almeno diecimila medici e infermieri in meno rispetto ad esempio all’Emilia Romagna”.

Che cosa succede ora?

Ma ora che cosa si rischia? Una serrata generale, come qualcuno ha già dichiarato, anche davanti alle telecamere? "Al momento no, sicuramente un abbandono che è peggio – riflette il presidente Anelli -. Perché la serrata è una forma di protesta, l'abbandono invece è una forma di disperazione. Sempre più medici e infermieri vanno a lavorare altrove, nel privato e all'estero. Il mercato del lavoro più favorevole in questo momento è fuori dal servizio sanitario nazionale”.

Oggi, conclude il presidente Fonmceo, “c'è stato un momento di ascolto da parte del Governo, è una prima risposta. Sull’arresto in flagranza differita abbiamo chiesto un decreto d'urgenza. Da quanto ci risulta, sono d'accordo i tre ministri, oltre a Schillaci anche Nordio e Piantedosi. Credo che deciderà la premier Meloni”.