
Luca Colnaghi, lecchese, ciclista professionista, aggredito per due volte mentre si allenava sulle strade di casa (Archivio)
Varenna, 6 marzo 2025 – Ciclista professionista aggredito due volte sulle strade di casa. La sua “colpa”? Probabilmente nessuna, è stato aggredito senza alcun motivo. Oppure, forse ancora peggio, quella di essere un ciclista e di allenarsi, appunto sulle strade, che sono di tutti, non solo di automobilisti e ciclisti.
La vittima della duplice aggressione è Luca Colnaghi, ciclista professionista lecchese di 26 anni che corre per il team VF Group-Bardiani.
Il primo attacco
“È stato tutto così assurdo, sembrava un film”, dice ancora incredulo Luca. Invece non era un film, è successo per davvero. Luca ieri, mercoledì 5 marzo, stava tornando verso casa dopo un allenamento sulle strade attorno al lago di Como.
Stava pedalando lungo la strada provinciale 72, tra Lierna e Varenna. Con lui anche Andrea, suo fratello maggiore di un anno e mezzo e collega, sebbene del Team Continental Karcag Cycling. “Purtroppo sulla nostra strada abbiamo incrociato un tipo in moto alla ricerca di rogne – racconta Luca a Giulia De Meo di Tuttobiciweb.it -. Mi ha affiancato, insultato e ha messo il suo mezzo di traverso per costringermi a fermarmi. Quando me lo sono ritrovato faccia a faccia, abbiamo cercato di calmarlo, di dirgli di smetterla, che non avevamo alcuna voglia di litigare, ma mi ha spintonato e fatto cadere”.
Il motociclista ha messo le mani al collo a Luca, che per fortuna con suo fratello è riuscito a bloccarlo e cacciarlo, nonostante il centauro abbia di nuovo provato a spaventarli, tornando indietro in contromano come per investirli.
La seconda aggressione
Sembrava finita lì. Invece no, il primo assalto è stato solo l'inizio di una storia ancora più brutta. “Arrivato a casa mi sono accorto di aver perso le cuffie che avevo nella tasca della maglia così sono tornato a cercarle. Da solo”, prosegue Luca. Purtroppo ha incontrato di nuovo il motociclista di prima, che lo stava aspettando, stavolta non da solo, ma con un’altra persona. Entrambi erano in moto.
“Prima mi hanno sfiorato per farmi cadere, poi quando stavo scappando il passeggero ha preso un masso dalla strada e me l'ha lanciato sulla ruota posteriore – è il resoconto del ciclista lecchese -. Non contenti mi sono venuti addosso con la moto, bloccandomi sul muretto a bordo strada”. Non ancora soddisfatti di aver già ferito Luca, i due lo hanno di nuovo assalito alle spalle e poi lo hanno colpito a pugni in faccia.
Luca non sa nemmeno come sia riuscito a comporre il numero d’emergenza 112, mentre il contachilometri intelligente che ha rilevato l'incidente ha lanciato automaticamente l'allarme e il papà ha subito raggiunto il ciclista, prima dei soccorritori e dei carabinieri.
Gli aggressori
Luca ha fotografato la targa di uno dei due motociclisti violenti, nonostante questi l’avesse coperta con un passamontagna. Il bilancio dell'agguato per Luca è di una spalla lussata, una microfrattura alle costole e contusioni varie. Dieci giorni la prognosi.
Nel fine settimana Luca aveva in programma di correre il Grand Prix Criquelion e il Grote Prijs Jean Pierre Monseré. Nessun automobilista si è fermato ad aiutare Luca. È intervenuto solo un altro ciclista amatoriale, che si è anche offerto di testimoniare a favore del portacolori del Team Bardiani e contro chi lo ha assalito senza ragione. Nei confronti dei due motociclisti è stata sporta querela. Uno di loro sarebbe già conosciuto dalle forze dell'ordine.
“Ci auguriamo che la Procura svolga con rigore tutte le attività necessarie a garantire a Luca e a tutti i ciclisti della zona l'incolumità e la difesa da questi individui pericolosi” commenta l'avvocato Federico Balconi.
Le strade di casa
Luca non nasconde la paura, perché è stato esplicitamente minacciato di non rivolgersi ai carabinieri. Inoltre percorre spesso le strade del lago di Como per allenarsi e teme di fare altri brutti incontri.
“Mi alleno su queste strade da quando sono un bambino, oggi il ciclismo è il mio lavoro, indosso una divisa ben riconoscibile e la probabilità di ritrovare questi personaggi è scontata – commenta Luca – Uscirò in bici con 25 occhi aperti in più, ma spero non facciano più nulla di male né a me né a nessun altro. Credo nella giustizia e mi auguro le autorità facciano il loro dovere, altrimenti in Italia uno come deve difendersi?”.
Luca è professionista dal 2022, ma corre in bici fin da bambino. Tra i tanti podi, ha vinto due tappe al Giro d'Italia Giovane Under 23, oltre ad ottenere buoni piazzamenti in diverse altre gare; sia in giri a tappe, sia in corse di un giorno.