Lunedì 23 Dicembre 2024
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Aika, il cane dei vigili del fuoco addestrato a fiutare benzina e gasolio. “Impiegato dopo l’incendio all’aeroporto di Catania, ecco perché”

Caso unico in Italia, è in forze al Nia, il nucleo anti incendio dei pompieri che interviene nei casi più complicati

Aika, pastore belga dei vigili del fuoco che fiuta tracce di benzina e gasolio

Catania, 22 luglio 2023 - A indagare sullincendio all’aeroporto di Catania c’è anche un naso formidabile, quello del cane Aika, femmina di pastore belga, 2 anni, addestrata a fiutare benzina e gasolio.

“Unico caso in Italia”, chiarisce l’ingegner Augusto Pedone dei vigili del fuoco, responsabile del servizio Nia Sicilia, la sigla sta per Nucleo investigativo anti incendi. Gli specialisti che entrano in campo quando i casi sono complicati. Un po’ 007 dei roghi, diciamo.

Ingegnere, qual è il compito di Aika?

“Il nostro cane è stato addestrato a fiutare tracce di benzina e gasolio. Parlo di tracce perché riesce a individuare fino a 0,5 ml dopo quattro giorni anche in una località dove si sia verificato un evento meteo importante, come la pioggia”.

Come lavora Aika?

"Intanto la abbiamo addestrata a fiutare benzina e gasolio perché sono le sostanze che vengono maggiormente utilizzate quando si vuole provocare un danno eclatante. Il cane se trova qualcosa si ferma. Perché se cominciasse a stendere la zampa la traccia si rovinerebbe”.

Oltre ad Aika, quali strumenti tecnologici usate?

“Ad esempio laser scanner per i rilievi dei luoghi. Lo strumento riesce a fare video a 360° e anche a georeferenziare. Così abbiamo una ricostruzione perfetta dello scenario dell’incendio o dell’esplosione”.

Esiste un naso tecnologico paragonabile a quello di Aika?

"Esiste il Pid, fotoionizzatore detector. È uno strumento campale, una specie di naso a isobutilene, composto organico che si trova in tutti derivati i del petrolio. Rileva i residui organici volatili post incendio. Infine i reperti vengono inviati al laboratorio chimico di Palermo, dotato di gascromatografo e spettrometro di massa”.

Quali sono i segni ‘classici’ di un incendio doloso?

“Ad esempio trovare certe sostanze dove non dovrebbero esserci.  La difficoltà del nostro lavoro è proprio questa, adattare le tecniche scientifiche alla variabilità estrema dello scenario post incendio”.