Bruxelles, 31 maggio 2018 - La Ue condanna l'Italia per la gestione delle acque reflue. Una multa da 25 milioni di euro, più 30 milioni per ogni semestre di ritardo nella messa a norma di oltre 100 centri urbani o aree sprovvisti di reti fognarie o sistemi di trattamento delle acque reflue, è stata imposta al Bel Paese dalla Corte di giustizia europea.
Sul caso l'Italia era già stata condannata nel 2012 e deferita per la seconda volta dalla Commissione europea per una procedura di infrazione cominciata nel 2004.
Secondo la Corte l'inadempimento dell'Italia è durato quasi sei anni, ed è "particolarmente grave per il fatto che l'assenza o l'insufficienza di sistemi di raccolta o di trattamento delle acque reflue urbane sono idonee ad arrecare pregiudizio all'ambiente".
La Corte "sottolinea che la messa in conformità dei sistemi di raccolta e di trattamento secondario delle acque reflue urbane di alcuni agglomerati con le disposizioni della direttiva avrebbe dovuto essere realizzata al più tardi il 31 dicembre 2000".