Venerdì 1 Novembre 2024
RICCARDO JANNELLO
Cronaca

Achille Lauro, "vade retro". Gli esorcisti: quel video è blasfemo

L’attacco per il video della canzone sanremese Me ne frego. "Banalizza e sporca il sacro". Ma Lauro non è il primo a giocare sul rapporto fra rock e fede

Achille Lauro nel video e a Sanremo

Achille Lauro nel video e a Sanremo

Roma, 6 marzo 2020 - «Questo video potrebbe essere inappropriato per alcuni utenti" e di seguito un tasto dove cliccare se si accetta il rischio di vederlo. Così su YouTube si presenta Me ne frego , il brano che Achille Lauro, con i suoi travestimenti osé, ha portato a Sanremo. Le immagini per alcuni sono ancora più scabrose: il cantante romano appare come un Cristo morto degno della migliore Pietà michelangiolesca o dei Compianti seicenteschi fra le braccia di una Madonna molto sexy (interprete Elena D’Amario, ballerina di Amici ). Le reazioni sono state varie e opposte, facendo scomodare anche padre Francesco Bamonte che è il capo mondiale degli esorcisti.

In un post scritto sul sito In Terris, la voce degli ultimi , il sacerdote afferma che chi giustifica la blasfemia aiuta il Diavolo a entrare nelle nostre anime. Soprattutto è la Madonna discinta a urtare la suscettibilità di padre Bamonte e sembra di molti altri rappresentanti della Curia romana: "Il vero problema non sono i corpi nudi bensì l’uso satanico di simboli religiosi per farsi notare, persino con l’ipocrisia di richiamare, fuori da ogni contesto plausibile, esempi altissimi di santità come quella del Poverello di Assisi". Il giudizio del religioso è alla fine sprezzante: "Non si riesce a capire come possa essere spacciata per opera d’arte una blasfema, volgare e gratuita offesa alla religione".

Nella Chiesa non tutti sono d’accordo però con l’esorcista: don Gianni Citro, parroco salentino e guida della Fondazione Crea, in un programma televisivo ha affermato che il video "è un piccolo capolavoro e comunica un grande desiderio di redenzione". Paolo Brosio, accanto a lui, si è limitato a commentare: "Si poteva evitare" con un’espressione molto chiara. La controversia fra una certa parte del rock considerato satanico e la Chiesa è vecchia di decenni. La veemenza anti religione si esprime sia in modo diretto con performance scandalose sia attraverso l’uso molto sofisticato dei testi, dietro i quali sono stati nascosti molti messaggi subliminali sempre diretti a una trasgressione molto profonda.

Perfino sui Beatles si è abbattuta la polemica per l’uscita nel 1966 di Revolver , l’album di Yellow Submarine : girato al contrario da abili tecnici del suono appaiono riferimenti su Cristo e Satana evidenti. Una tecnica, quella del "backmashing", che hanno usato altri gruppi che hanno venduto milioni di dischi. Anche Lady Gaga in Paparazzi parla di Lucifero; Zucchero in Miserere nasconde rimandi alla droga e Michael Jackson in Beat it ha in sé Satana.

E un esempio travolgente è quello del brano più noto dei Led Zeppelin, Sta irway to Heaven . Una strofa al rovescio dice: "Oh ecco il mio dolce Satana (la cui) unica piccola via non mi renderà triste, il cui potere è sacro… egli (ti) darà forza dandoti il 666". Oltre al rock satanico criptato c’è quello più deciso. Marilyn Manson ne è l’esempio più chiaro, dal quale hanno preso ispirazione le tre ragazze della Val Chiavenna per l’omicidio della suora il 6 giugno 2000 (66, ne manca uno…), che ascoltavano di continuo la sua musica. E se non inneggiano a Satana, i Guns’s’ Roses in One on a million spargono violenza a tutto spiano.