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Fiodor Verzola, assessore nel Torinese ed educatore cinofilo
Roma, 16 febbraio 2025 – Ma che cosa accadrà ora al pitbull che ha ucciso la piccola Giulia di nove mesi ad Acerra? “Decide l’Asl di competenza, immagino che ci sarà una valutazione attenta. Per l’abbattimento bisogna dimostrare una comprovata pericolosità e che non è possibile un recupero comportamentale. Naturalmente non spetta a me arrivare a conclusioni. Ma da educatore cinofilo ho pochi dubbi: questo cane ha un futuro segnato, mi pare destinato a trascorrere la sua vita in una struttura. Il problema è che in Italia non esiste una cabina di regia nazionale, tutto è demandato a iniziative personali e private”.
La storia per punti
Daspo cinofilo: la proposta nel Torinese
Fiodor Verzola è assessore a Nichelino (Torino), la sua proposta di Daspo cinofilo ha fatto il giro d’Italia, “entro l’anno lavoreremo per approvarlo in Regione Piemonte, entro febbraio Moncalieri, Chieri e Collegno porteranno in consiglio lo stesso documento”. In sintesi: divieto di tenere animali a chi è stato condannato o denunciato per maltrattamenti.
Che cos’è la memoria di razza di un cane
Verzola nel suo ragionamento approda subito a un concetto chiave: la memoria di razza dei cani, cioè “i tratti genetici selezionati per una particolare funzione o utilità. Elementi che si presenteranno sempre, a prescindere dall’educazione e dal luogo in cui l’animale viene cresciuto. I pitbull sono selezionati per il combattimento”.
Cosa dicono gli esperti
La riflessione degli esperti è questa: quell’aggressività innata di solito si riversa sugli altri cani. Quando invece colpisce le persone, occorre farsi molte domande, capire anche, ad esempio, se quell’animale è frutto di incroci casalinghi.
Simona Cavallaro sbranata dal branco
Poi: bisogna percorrere molti chilometri e arrivare dal Piemonte in Calabria. Bisogna bussare al dolore di Alfio Cavallaro, che il 26 agosto 2021 ha perso in un modo atroce la figlia Simona, 20 anni, sbranata e uccisa da un branco di pastori maremmani incustoditi in una pineta di Satriano (Catanzaro).
"Vietare le razze pericolose”
La tragedia di Acerra rinnova lo strazio di questo padre. “Quando leggo queste notizie non riesco neanche a completare l’articolo, inizio ma poi mi blocco – confida –. Mi dico, un’altra famiglia distrutta per tutta la vita.
Che cosa occorre fare? Il primo passo è la classificazione dei cani pericolosi, che si dovrebbero vietare soprattutto in presenza di bambini in casa. Gli animalisti di solito sostengono che non esistono cani pericolosi ma padroni che non li sanno gestire. Ma non è così, soprattutto per alcune razze.
La tragedia di Simona è stata messa sotto il tappeto, come se non fosse accaduto niente. È stata rimossa perché nessuno vuol dire, si poteva fare qualcosa prima. Penso tutti i giorni a mia figlia, ho realizzato un parco per ricordarla, ci lavoro sempre. Non sono mai tornato nella pineta della tragedia. La disgrazia di mia figlia ha una responsabilità collettiva. Tutti sapevano, tutti avevano subìto aggressioni e tutti sono stati zitti”.