Venerdì 20 Dicembre 2024
VIVIANA PONCHIA
Cronaca

A mezzanotte va l’ultimo coprifuoco. L’Italia si sente (finalmente) più libera

Da oggi le chiusure slittano alle 24: l’ora di Cenerentola e della canzone di Modugno. Tra due settimane via anche questa restrizione

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Oggi ci riprendiamo la mezzanotte. Il coprifuoco slitta di un’ora prima di estinguersi definitivamente il 21 giugno e fra i prigionieri riconsegnati poco alla volta c’è anche lei, netta nel suo stacco come il rintocco di un campanile. Non si può essere indifferenti e continuare a lamentarsi. Certo mancano ancora gli abbracci. E restano le mascherine. Ma con la mezzanotte possiamo dire di avere – letteralmente – svoltato. Torniamo a essere presenti mentre un giorno scivola nell’altro. Possiamo presidiare la frontiera. Sembrava un furto da poco rispetto al saccheggio di altre certezze. E da tanti era stata dimenticata come un’ora qualunque, come se non fosse vero che solo a mezzanotte succedono certe cose.

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Lo sa Cenerentola afflitta per coazione fiabesca alla beffa dell’orologio, lei che ha pagato per tutte il salto di classe ma poi è stata risarcita con gli interessi. Lo sanno gli zombie rimasti a poltrire sotto il marmo: quando alle 23 sono tutti a casa non c’è gusto, è già un mortorio. Da domani tutti fuori pronti a perdere la scarpetta e a mettere paura, sorellastre zitelle comprese. "Per avere marito – scriveva Matilde Serao nel Ventre di Napoli – bisogna fare la novena a San Giovanni, nove sere, a mezzanotte, e pregare con certe antifone speciali". A mezzanotte, altrimenti non funziona. Babbo Natale riuscirebbe forse a materializzarsi contemporaneamente in tutte le case del mondo alle dieci? E quelli che a Capodanno si infilano nel piumone alle nove non hanno capito che è come sputare in faccia alla fortuna?

Mezzanotte: da imporre per decreto come un coprifuoco al contrario, da subito. Vietato sprecare le sere di giugno in pantofole, vietata la tivù. Ci lamentavamo della cattività? Tutti fuori a guardare le stelle. Anche il bandolero stanco sa che a mezzanotte va la ronda del piacere. Che dei baci a quell’ora non ci si può fidare, specie se c’è la luna, ma tanto sarebbe un rischio anche a mezzogiorno. Va detto una volta per tutte anche se non è politicamente corretto: la mezzanotte è diversa, come tutti i luoghi di confine. Peggio per chi non vede la magia nell’analogico sovrapporsi di due lancette allo zenit della notte, lo zero digitale ripetuto quattro volte oltre il trampolino delle 23.59. Roba da streghe. Separare i giorni e gli anni in maniera brutale, avere il coraggio di nascere proprio sul crinale mettendo in imbarazzo l’ostetrica: lo infiliamo nel ’96 o nel ’97? La mezzanotte insegna a vivere perché costringe a scegliere: di qui o di là, il sonno o l’allungo verso l’alba.

"È giunta mezzanotte" canta Modugno in uno degli incipit più perentori e promettenti della canzone italiana. Poi si spengono i rumori, si spegne anche l’insegna dell’ultimo caffè e una carrozza se ne va cigolando mentre entra in scena l’uomo in frack. Fino a ieri sarebbe stato denunciato, adesso anche lui può costeggiare il fiume e inventarsi il finale che preferisce. L’ora del fantasma e del prodigio, il seme da cui avrà origine un nuovo giorno.

La mezzanotte del Black Friday, la mezzanotte della Brexit: da qualche parte bisogna pur cominciare. "A mezzanotte in punto i poliziotti fanno il loro solito lavoro – cantava De Andrè – metton le manette intorno ai polsi a quelli che ne sanno più di loro". Round midnight, l’ora magica in cui in un jazz club si celebra il rito di una musica particolare e le promesse vanno mantenute. Faust, sapendo puntuale il demonio e le porte dell’inferno sempre aperte, guardava con ansia l’orologio: "Fermatevi sfere del cielo che eternamente ruotate, che il tempo finisca e mezzanotte non venga mai". Oltre quella soglia tutto è possibile, mettiamocelo in testa. Anche il miracolo del salto nel tempo come capita in Midnight in Paris (Woody Allen adora le combinazioni micidiali): uno sente i rintocchi e si ritrova al bar con Hemingway e Picasso, perché no. Quindi riprendiamoci la mezzanotte con gratitudine. Simbolo più azzeccato fra il buio profondo e il ritorno della luce in giro non c’è.

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