Martedì 5 Novembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

A gennaio altro record. Superati 1,5 gradi per 12 mesi. La Terra mai stata così calda

Ad annunciarlo il report dell’Osservatorio europeo Copernicus: la situazione è tragica "Per fermare questo scenario serve la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra".

A gennaio altro record. Superati 1,5 gradi per 12 mesi. La Terra mai stata così calda

A gennaio altro record. Superati 1,5 gradi per 12 mesi. La Terra mai stata così calda

La Terra ha “sforato“ per un anno intero il target più ambizioso dell’accordo sul clima di Parigi, che poneva l’obiettivo di non superare i 2° rispetto all’epoca preindustriale e possibilmente contenere il riscaldamento entro i 1,5°. L’obiettivo – che nelle previsioni più aggiornate si stimava diventasse strutturale attorno al 2030, data che rischia di essere anticipata di anni – si sta letteralmente liquefacendo. Secondo il rapporto mensile dell’agenzia europea di osservazione della Terra Copernicus, la temperatura media globale degli ultimi dodici mesi (febbraio 2023-gennaio 2024) è la più alta mai registrata, ponendosi a 0,64° sopra la media 1991-2020 e soprattutto 1,52° sopra la media preindustriale 1850-1900. E il trend continua.

Il mese di gennaio è stato il gennaio più caldo mai registrato a livello globale, con una temperatura media dell’aria superficiale di 13.14°, più caldo di 1,66° rispetto alla stima della media di gennaio per il periodo compreso tra il 1850 e il 1900, la fascia di riferimento preindustriale. Un disastro. "Il 2024 – commenta Samantha Burgess, vicedirettore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus – inizia con un altro mese da record: non solo è il gennaio più caldo mai registrato, ma abbiamo anche appena vissuto un periodo di 12 mesi con un aumento di oltre 1,5° rispetto al periodo di riferimento preindustriale. Una rapida riduzione delle emissioni di gas a effetto serra è l’unico modo per fermare l’aumento delle temperature globali".

Come ha mostrato la conferenza sul clima di Dubai, la Cop 28, il mondo è però ben lontano da un accordo globale che tagli le emissioni di gas serra e il riscaldamento atteso è tra 2.5 e 2.9 gradi. Con l’eccezione dell’Europa (che ha adottato ieri una “raccomandazione” per la riduzione delle emissioni di gas serra del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990, come tappa intermedia per raggiungere la neutralità climatica dell’Unione europea entro il 2050) e pochi altri paesi, semplicemente manca la volontà politica. I soli tagli delle emissioni di gas serra possibili sono su base del tutto volontaria, che sistematicamente non sono abbastanza ambiziosi, avvengono in ritardo rispetto alle necessità e comunque, se non vengono rispettati non determinano conseguenze.

Già l’anno scorso si erano registrati dati record: il 2023 ha infatti sostituito il 2016 come l’anno più caldo mai registrato. Nell’annata appena conclusa per la prima volta ogni giorno dell’anno ha superato di un grado il livello preindustriale, quasi il 50% dei giorni sono stati più caldi di 1,5° rispetto al livello preindustriale, e due giorni a novembre sono stati, per la prima volta, più caldi globalmente di 2°.