Domenica 9 Marzo 2025
NINO FEMIANI
Cronaca

A 9 mesi sbranata dal pitbull. Bimba aggredita nel letto. Il papà le dormiva accanto

La Procura apre un fascicolo. Il 25enne è stato sottoposto a test tossicologici. In ospedale lo scontro con la madre della piccola. I vicini: quel cane è pericoloso.

La palazzina di Acerra, nel Napoletano, dove si è consumata la tragedia

La palazzina di Acerra, nel Napoletano, dove si è consumata la tragedia

Quando si sveglia e si scuote dal torpore del sonno, trova la figlia Giulia, di soli nove mesi, accanto a lui, in una pozza di sangue. Vincenzo, 25 anni, sgrana gli occhi e lancia un urlo disperato vedendo il pitbull, che tiene in casa da un anno, con il muso imbrattato di sangue. Una scena orribile e straziante. Sono le 22:30 passate in una palazzina di edilizia popolare ad Acerra, grossa cittadina nell’area nord di Napoli. Vincenzo, che lavora in un distributore di benzina, è da solo in casa con la bimba, la compagna Angela, 23 anni, cameriera in una pizzeria, è al lavoro, come tutti i venerdì. In preda al panico, mette un pigiamino pulito a Giulia, l’avvolge in un lenzuolo e si fionda al pronto soccorso della clinica Villa dei Fiori. Ma la piccola è già in arresto cardiaco, non c’è nulla che i medici possano fare. Giulia muore a causa delle profonde ferite riportate al volto e al cranio, procurate dai morsi del molosso.

La polizia, chiamata intorno a mezzanotte, inizia un’indagine per fare luce su quanto accaduto. Interrogato, il giovane benzinaio tenta inizialmente di sostenere una tesi assurda: l’aggressione è opera di un randagio che li avrebbe aggrediti per strada, una versione che viene però rapidamente smontata. La verità emerge molto presto: il pitbull di famiglia è il responsabile dell’atroce morte della piccola. Quando la madre di Giulia arriva all’ospedale, dopo essere passata per casa e aver visto lo scempio nella stanza da letto, inveisce violentemente contro il compagno, accusandolo di incuria. Lo aggredisce tra le lacrime, lui impassibile non reagisce. Qualche ora dopo il giovane viene sottoposto a un esame tossicologico. I sanitari sospettano che la sua scarsa reattività nell’aiutare Giulia potrebbe essere dovuta all’uso di stupefacenti. In ogni caso il benzinaio potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo: la morte della figlia sarebbe stata causata dalla sua negligente vigilanza dell’animale e dal mancato rispetto delle norme di sicurezza. La Procura di Nola, che ha aperto un fascicolo, dispone il sequestro della salma di Giulia per l’autopsia, oltre a quello dell’appartamento per i rilievi del caso. Anche il pitbull viene preso in carico dal servizio veterinario dell’Asl per ulteriori accertamenti.

La comunità di Acerra è sconvolta per la tragedia. Il sindaco Tito D’Errico invita gli acerrani a "pregare per quella bimba volata in cielo troppo presto", ma c’è anche chi punta il dito verso quell’animale. Nel rione Ice Snei, i vicini parlano del pitbull, descrivendolo come un cane aggressivo e di una "tragedia che si poteva evitare". Alcuni ricordano un episodio avvenuto la scorsa estate. "Il pitbull – racconta Rosanna D’Angelo - era scappato da casa e, mentre girovagava vicino all’abitazione, aveva aggredito e ucciso un cagnolino che era a spasso con una dog sitter. In quella occasione, sia la dog sitter che alcuni condomini avevano chiesto alla coppia di verificare la pericolosità del cane". "Io ero al balcone, vidi tutto – continua D’Angelo –. Lo azzannò e non riuscirono a strapparglielo dalle fauci. Fu drammatico". Ma i due proprietari, nonostante la denuncia, non fecero una piega e non intervennero per approfondire le cause di tanta aggressività.