Martedì 16 Luglio 2024
BRUNO MIRANTE
Cronaca

L’orgoglio delle donne. Migliaia in piazza: lo sciopero transfemminista ferma l’Italia

In occasione dell’8 marzo il presidente ricorda le vittime di femminicidio Lo sciopero transfemminista ferma l’Italia. Contestati Beppe Grillo e il figlio

Roma, 8 marzo 2024 – La celebrazione, ma anche la denuncia. L’omaggio, ma anche la protesta. La Giornata internazionale della donna, l’8 marzo, scorre su questi due binari. E lo “sciopero transfemminista“ ferma l’Italia per qualche ora. A inaugurare idealmente la giornata il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Sono troppi i pregiudizi e stereotipi sulle donne che tuttora riaffiorano anche nelle società che si ritengono più avanzate", ha detto alla celebrazione al Quirinale, dedicata alle “Donne dell’arte“.

Le manifestazioni delle donne in piazza
Le manifestazioni delle donne in piazza

Ma Mattarella ha ricordato anche la violenza sulle donne. "Come non ricordare le vittime nei tanti femminicidi, anche in giorni recenti. Come non ricordare, per tutte, Giulia Cecchettin, la cui tragedia ha coinvolto nell’orrore e nel dolore l’intera Italia? Si è detto tante volte che occorre una profonda azione culturale per far acquisire a tutti l’autentico senso del rapporto tra donna e uomo: l’arte è un veicolo efficace e trainante di formazione e di trasmissione di valori della vita. Per questo, oggi, rendiamo omaggio ed esprimiamo riconoscenza al protagonismo artistico delle donne".

Fin qui la celebrazione “istituzionale“. Una “marea fucsia” ha sfilato, invece, nella capitale per lo sciopero generale indetto dal movimento transfemminsita Non Una di Meno. Circa 10mila le persone presenti, secondo quanto si è appreso da fonti della sicurezza. “Siamo 30mila”, hanno invece annunciato al megafono le attiviste.

Il corteo, partito dal Circo Massimo al motto "se ci fermiamo noi, si ferma il mondo", ha percorso via Marmorata fino a raggiungere il ministero dell’Istruzione e del Merito in viale Trastevere. All’arrivo è stato esposto un cartello con su scritto "La prof ha scioperato contro il patriarcato". Alcune manifestanti hanno strappato i manifesti di Beppe Grillo e imbrattati con la scritta rossa "stupratore". "Ha difeso a spada tratta uno stupratore, vittimizzando la donna che il figlio aveva stuprato. Non ti vogliamo nei nostri teatri", le parole urlate dal microfono. L’invettiva ha assunto toni più accesi a Tempio Pausania dov’è stata organizzata una manifestazione di solidarietà nei confronti delle due ragazze che si sono trovate a deporre nel processo che vede imputati per stupro di gruppo Ciro Grillo e tre suoi amici.

A Milano hanno sfilato in duemila. Partito da largo Cairoli, il corteo, ha attraversato la città dietro due striscioni: "Lotto tutto l’anno" e "Contro la guerra e il patriarcato". Non sono mancate azioni contro alcune realtà territoriali, brand di moda, catene di supermercati. Alcuni manifestanti con indosso tute bianche si sono staccati per imbrattare con vernice rosa il maxi cartellone pubblicitario di Emporio Armani in via Broletto. Un altro blitz è stato compiuto contro le vetrine di Zara e davanti alla sede di Starbucks Reserve Roastery di via Cordusio dove è stato acceso un fumogeno rosa. E poi, da Bologna a Napoli, alle istanze femministe si sono sommati gli slogan pro Palestina.