Andrea Degidi
SIAMO malati di Internet, lo dicono tutti. Perennemente connessi è la sacra parola d’ordine, in vigore mica solo fra gli adolescenti. Smartphone, iphone, tablet, blog e facebook: vi manca niente? Detta così sembriamo un popolo all’avanguardia. Sembriamo. Perché su Internet ci navighiamo, ma quando si tratta di sfruttarne le potenzialità...buonanotte. Prendi il caso del turismo, prendi Ravenna. Un giorno la locale Confesercenti ha commissionato un’indagine su come viene recepita la città sul web con l’aggiunta di intervistine sul campo ai turisti all’ingresso dei monumenti. Da dove venite? Come avete prenotato? Cosa vi piace e cosa non vi piace della città? ‘Wonderful’, ‘Excellent’ sono i termini usati dagli stranieri per un paese che solo noi ci ostiniamo a non apprezzare. Bellissimi i monumenti di Ravenna e come si mangia bene qui da voi. Ma...c’è un ma, è il verdetto finale. «Su Internet di Ravenna troviamo così poco, what a pity...».
ESATTO. E così salta fuori che se sei all’estero e clicchi ‘Ravenna’ su Google viene fuori sì la città di Ravenna, ma è la Ravenna dell’Ohio, 12mila abitanti. Lì non c’è l’ombra di un mosaico ma evidentemente gli americani sanno vendersi bene sul piano del marketing, molto meglio di noi. Quindi? Quindi trascuriamo il web. E la lezione è schietta: non sappiamo metterci in vetrina. E dire che gli stranieri ormai prenotano solo on line: il 97% venuto a Ravenna ha fatto così, sentenzia l’indagine, mentre l’italiano è ancora affezionato alla cara vecchia prenotazione telefonica. Ma Internet è il presente e soprattutto il futuro, anche per il turismo. E l’assessore Andrea Corsini di Ravenna lo sa, non si nasconde: «Col web siamo indietro, dobbiamo adeguarci. E anche presto». Un po’ del gruzzoletto frutto del primo anno della tassa di soggiorno verrà investito lì, nei progetti bizantini di marketing sulla Rete, per mettere in mostra una delle sei candidate a capitale della cultura 2019. Dove il wi-fi è attivo in tanti punti ma i turisti non lo sanno, perché non è indicato. Insomma, c’è da lavorare. Intanto Corsini rispolvera anche il sogno della metropolitana della costa: da Rimini a Ravenna. Sarebbe splendido, ma quanto costa? Lui parla di 500 milioni. Addio.
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