Roma, 21 luglio 2013 - Quella del botulino è una tossina che si sviluppa dal microrganismo Clostridium botulinum, comune nel terreno e nell'aria e innocuo finché è a contatto con l'ossigeno. Ad aumentarne la pericolosità per la salute sono spesso le cattive condizioni di conservazione degli alimenti. La tossina si distrugge con il calore e non si forma in ambienti molto acidi, come salsa di pomodoro e aceto: per annientarla basta cuocere i cibi a 105 gradi per due ore o nella pentola a pressione per dieci minuti.

Difficile riconoscere i cibi contaminati, le cui conseguenze possono provocare conseguenze molto gravi, evitabili con il siero assunto entro 48 dall'ingestione. I suoi effetti sono di solito temporanei, ma in alcuni casi si protraggono per mesi. Nelle forme più gravi le tossine aggrediscono l'organismo a partire dai nervicranici, provocando nelle sue forme più gravi la paralisi dei muscoli respiratori.

PIU' DI 200 ALLARMI NEL 2013 - "Con l'annuncio della sospetta presenza di botulino in pesto genovese lanciato dal Ministero della Salute aumentano gli allarmi alimentari in Italia che nel primo semestre dell'anno sono stati ben 268 con una tendenza all'aumento rispetto al 2012 quando erano stati pari complessivamente a 517 i casi rilevati nell'intero anno". E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base della relazioni sul sistema di allerta comunitario, in merito al ritiro del pesto prodotto e confezionato dalla ditta Bruzzone e Ferrari di Genova per conto di alcune grandi catene di distribuzione, transitato in una piattaforma di vendita situata nell'alessandrino con data di scadenza 9 agosto 2013 ed il numero di lotto 13G03.

"A conferma della capillarità ed efficienza del sistema di controllo nazionale dei cibi, l'Italia è risultata il Paese che ha inviato il maggior numero di segnalazioni di rischi alimentari alle autorità comunitarie nel primo semestre del 2013 ma - sottolinea la Coldiretti - va anche evidenziato che in circa 8 casi su dieci gli allarmi rilevati a livello nazionale hanno riguardato in realtà prodotti alimentari di provenienza straniera".

"Diffusi - conclude la Coldiretti - sono i casi di contaminazioni microbiologiche degli alimenti con i rischi, oltre che a livello di preparazione industriale, aumentano anche nella conservazione casalinga in estate durante la quale occorre prestare particolare cura. E' importante sapere che - continua la Coldiretti - alcuni batteri crescono anche nei frigoriferi
a temperatura di refrigerazione e d'estate è meglio spostare il termostato su una temperatura più fredda rispetto all'inverno ed assicurarsi che la porta del frigorifero sia sempre ben chiusa, apritela solo quando è necessario e richiudetela il più presto possibile. Per la conservazione dei cibi in frigorifero è anche importante tenere ben distinti gli alimenti già cotti da quelli crudi".