ROVATO (Brescia), 22 novembre 2009 - "PER TRE ORE mi sono aggrappata al pensiero della vita. Mi sono detta ‘devo sopravvivere’ anche se credevo che mi avrebbe ammazzata». Con queste parole la giovane investita due volte, picchiata e stuprata per più di 5 ore, ha raccontato al padre ciò che è successo nella notte tra venerdì e sabato, quando lei e il suo ragazzo sono stati aggrediti da un marocchino che, oltre a rapirla e abusare di lei, ha ferito il suo compagno con alcune coltellate.


La giovane, 28 anni, residente in paese, si trovava in auto col fidanzato, 19 anni, anche lui di Rovato. Erano in auto nei pressi della piscina comunale, in una zona di forte transito, non isolata. All’improvviso, attorno a mezzanotte, qualcuno ha infranto il finestrino ed è iniziato l’incubo. La coppia si è trovata di fronte un uomo dalla pelle scura che in italiano stentato, brandendo una mazza da baseball, ha chiesto soldi e telefonini. Per proteggere la fidanzata, il ragazzo è sceso dall’auto e ha ingaggiato una colluttazione con lo straniero: Ben Karim Charkaoui, 24 anni, residente a Corte Franca, pregiudicato per piccoli reati. Quando il marocchino si è visto strappare la mazza di mano non ci ha pensato due volte: ha estratto un coltello e ha ferito il suo oppositore. Poi è salito al volo sulla macchina della coppia, al posto di guida. Ha ingranato la marcia ed è partito.

LA RAGAZZA ha cercato di salvarsi lanciandosi dal veicolo in corsa, ma il marocchino l’ha investita due volte, frantumandole il bacino. Poi, picchiandola con violenza, l’ha trascinata in auto e si è diretto tra i vigneti di Erbusco. Lì, per 5 interminabili ore, ha stuprato la sua vittima nonostante le ferite e le fratture. Poi, verso le 7, l’ha abbandonata in auto, poco lontano da dove l’aveva rapita.
«L’ha lasciata — dice il padre della giovane — in uno stato che non posso descrivere. Mia figlia ha almeno dieci fratture e un polmone bucato. Lui deve pagare per ciò che le ha fatto». Charakoui è stato assicurato alla giustizia dai carabinieri di Chiari, coordinati dal capitano Alessandro Amadei, con un’operazione rapida. I due fidanzati lo hanno descritto così bene da consentire agli uomini di Amadei di mettersi immediatamente sulle sue tracce. Dopo avere rastrellato decine di paesi impiegando oltre 50 uomini, i carabinieri lo hanno rintracciato mentre camminava nel parcheggio del supermercato «la Girandola» a Rovato.

AL MOMENTO dell’arresto, l’uomo ha rischiato il linciaggio. E su Facebook qualcuno ha già scritto: «La faccia l’abbiamo vista. Prima o poi uscirà…». Il consigliere regionale con delega al sociale, Monica Rizzi, ha chiesto che «per lui e tutti gli altri stupratori s’imponga la castrazione chimica». La giovane vittima dello stupro, ricoverata agli Spedali civili di Brescia guarirà, almeno nel corpo, in 3 mesi. Il suo ragazzo, ricoverato a Chiari, ne avrà per 50 giorni.