Sabato 23 Novembre 2024
LUIGI CAROPPO
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Non buttate la vita

Roma, 29 luglio 2018 - Almeno in provincia poteva resistere la piazza vera, non quella virtuale. O il bar di paese dove narrare gesta più o meno vere, che tramandate di bocca in bocca erano capaci di trasformarsi in leggende. Gesta eroiche. Di donne e di motori. In piazza o al bar di provincia nascevano i miti anche con quel filo di incoscienza addosso che li rendeva immortali almeno nella piccola, grande storia del posto. E poco importava se non tutti i dettagli erano veri e verificati, anzi. Ogni testimone diretto o persona coinvolta aggiungeva qualche elemento per ingigantire la storia. Passo dopo passo, il paese diventava come un grande amplificatore dell’avventura. Ora non ci si accontenta più della piazza del paese dove lasciare a bocca aperta, sotto il lampione davanti al municipio, gli amici, raccontando chissà quali gesta incredibili, quali esperienze sorprendenti, quali incontri sconvolgenti. Non ci si accontenta più della platea limitata dei conoscenti e dei concittadini.

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Per essere riconoscibili non basta più una pacca sulla spalle del vecchio del paese o di quello che ne ha viste più di tutti. Ci vuole una botta di click, una marea di like, tante visualizzazioni da rimanere stupiti di tanta fama conquistata in una manciata di minuti. In tutto il mondo, altro che tra i quattro porticati del paesello o tra i tavolini del bar di Mario. Troppe volte è successo così. Non basta più vivere l’emozione pura e semplice, non basta andare alla scoperta di qualcosa di ignoto con i propri occhi e il proprio cuore di adolescente che sta guardando le carte che la vita gli ha dato, consegnato e regalato perché le giochi col batticuore certo, ma anche con il senso del limite legato a capacità, età, responsabilità. Il senso della paura. Bisogna anche certificare quell’episodio, quell’istante, quel momento con un cellulare. Riprendere, fare video, postare e poi ancora rilanciare nei social. Quasi una droga di cui diventa difficile farne a meno. Ma l’altra sera non andava in onda lo spettacolo da prima serata in tv dove bisogna rincorrere l’audience, battere i concorrenti con qualcosa di nuovo, di sempre più estremo. La notte era troppo acerba per essere bruciata in un battibaleno. La gioventù è troppo bella e affascinante per non essere vissuta. Le emozioni viviamole, non lasciamole per sempre sull’asfalto.