Ci risiamo: torna a esplodere la polemica tra Francia e Italia a proposito dei migranti. E questa volta Emmanuel Macron fa una figura di gran lunga peggiore che in passato. Ieri alzava la voce e usava le maniere forti ordinando a poliziotti e doganieri di respingere alle frontiere tutti i clandestini, compresa una disgraziata nigeriana incinta affetta da linfoma, bloccata a Bardonecchia e morta pochi giorni dopo all’ospedale di Torino. Oggi il presidente francese cambia strategia e cerca di sbolognare i migranti all’Italia facendoli sbarcare di nascosto nottetempo. È accaduto a Clavière, sulle Alpi torinesi. Un episodio increscioso, puerile, avvilente – filmato dagli uomini della Digos – sul quale sta indagano la magistratura italiana. Il presidente progressista, l’aspirante leader della nuova Europa, il difensore dei diritti umani , sarebbe dunque soprattutto un furbetto che predica bene e razzola male?
Polizia francese avvistata mentre scarica profughi in Italia
Un uomo che critica gli altri ma si concede tutto quando gli fa comodo? I fatti di Clavière, clamorosi non di per se stessi (i migranti sbarcati dal furgone della polizia francese sarebbero soltanto due) ma per quel che rappresentano e sottintendono, stanno agitando il mondo diplomatico di qua e di là dalle Alpi. La Farnesina ha chiesto chiarimenti all’ambasciatore francese a Roma. Al Quai d’Orsay si mettono le mani nei capelli: non c’era proprio bisogno di una nuova grana in questo momento di stress che vede Macron crollare nei sondaggi.
Il presidente è nudo. I giornali ironizzano sulla sua duplicità, sulla natura equivoca della sua politica sempre più fuggente e contraddittoria, perfino sulle ombre che aleggiano sulla sua vita privata. Chi ha votato Macron un anno fa credeva che fosse un uomo di sinistra: si è rivelato invece “il presidente dei ricchi”. Credeva che in materia di migranti avrebbe accolto le richieste dei garantisti: in realtà ha fatto varare una legge sul diritto di asilo che tratta i migranti da sospetti se non da criminali.
I suoi attacchi all’Italia incominciano a dar fastidio anche in Francia: le continue frizioni che guastano i rapporti fra le “sorelle latine” non lasciano presagire nulla di buono sul futuro dell’Europa. Ci sono già stati gli sgarbi a proposito di Fincantieri e delle strategie da adottare in Libia, le guerre commerciali per la campagna acquisti di aziende italiane, le irruzioni a casa nostra di gendarmi e doganieri francesi: tutto in nome della formula la France d’abord, la Francia prima di tutto, tanto cara a Macron e – guarda caso –- tanto simile all’America first invocata dal presidente Trump.