Ieri la Spagna è tornata a votare per la terza volta in quattro anni, ma nonostante la vittoria socialista un governo stabile non è assicurato. L’incertezza complicata dalla crisi catalana trae origine dall’affermazione di nuovi partiti di sinistra come Podemos, di centro come Ciudadanos e di destra come i neo-franchisti di Vox.
Il Regno Unito, che mai nella sua storia è stato così diviso, ha votato la Brexit due anni fa ma non essendo riuscito a negoziarne condizioni accettabili resta per intanto nell’Unione e parteciperà all’elezione del nuovo parlamento europeo. La situazione è così paradossale da spingere Nigel Farage e il suo Independent Party a ripresentarsi dopo essersi ritirato dalla scena all’indomani della vittoria referendaria. La maggioranza degli italiani pensa che il governo Conte non sopravvivrà al voto europeo a causa del molto probabile rovesciamento dei rapporti di forza tra Di Maio e Salvini.
In Francia il presidente Macron e il suo nuovo partito En Marche si preparano a reggere il triplice urto della destra lepenista, della destra repubblicana e della sinistra socialcomunista di Mélenchon. Al di là del Reno la non più grossa coalizione tra la Merkel e i socialdemocratici conserverà la maggioranza o dovrà allargarsi ai liberali e/o ai verdi? Dunque, anche nella felix Germania la celebre stabilità teutonica più che proiettarsi sul futuro sembra un souvenir del passato.
La stessa intesa tra i quattro paesi dell’est che avevano composto il nucleo sovranista di Visigrad è incrinata da quando in Slovacchia i socialisti hanno vinto le elezioni – come già in Finlandia, come in Portogallo, come da ieri in Spagna e forse domani nel Regno Unito. Ormai, in Europa, latitano i partiti maggioritari e vincono coalizioni occasionali dentro le quali partiti medi o piccoli crescono o calano in rapporto al numero di concorrenti. Il vento che soffia più forte di quello della destra è quello dell’incertezza. A marcare il momento storico sono le divisioni interne alle singole nazioni che come specchi spezzati le rifrangono sulle istituzioni europee paralizzandole.