Martedì 5 Novembre 2024
PIERFRANCESCO DE ROBERTIS
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La battaglia identitaria

"L'Islam è incompatibile con la Costituzione", ha spiegato Matteo Salvini. Sarà il momento politico, sarà Macerata, saranno i sondaggi, fatto sta che il tasto che sempre più i politici stanno toccando è quello dell'identità. Nazionale e soprattutto culturale

Roma, 8 febbraio 2018 - "L'Islam è incompatibile con la Costituzione", ha spiegato Matteo Salvini, affondando ancora il coltello nella piaga della discussione prevalente che caratterizza questa campagna elettorale. Sarà il momento politico, sarà Macerata, saranno i sondaggi, fatto sta che il tasto che sempre più i politici stanno toccando è quello dell'identità. Nazionale e soprattutto culturale. Facciamoci caso: nessuno parla di programmi, e giusto all'inizio le lame sono state incrociate sul tema delle tasse. Poi più niente, non si fa più parola di Europa, lavoro, diritti civili, man che meno di politica estera. Da sabato scorso la virata è stata netta, e fin quando non accadranno fatti nuovi il registro rischia di restare lo stesso.

L'attacco di Matteo Salvini contro l'Islam e gli islamici è stato netto, perché le parole usate sono severe e perché più che riferirsi a fatti specifici e tantomeno nuovi paiono agitare per lo più un vessillo di bandiera, quasi ideologico. Salvini avverte l'"odore del sangue", sente che le sue parole su questi argomenti gli stanno garantendo la centralità delle scena e del dibattito politico, e non intende abbandonare la preda. Un continuo gioco al rialzo di cui non si intravede l'orizzonte.