Ormai per me il martedì ha due appuntamenti classici.

Come faccio da anni, la mia conversazione con il pirotecnico Carlo Genta alle 14,35 su Radio 24, nell’ambito della trasmissione Tutti Convocati.

A sera, sempre del martedì, arriva qui il sapientissimo Romeo Duchessa.

Buona lettura.

Vengo dopo il GP

Con o senza TD39 non era una gara che la Ferrari avrebbe potuto vincere e non l’ha vinta.
Ciononostante non ha molto da rimproverarsi. Sin dal venerdì piloti e ingeneri hanno avuto dei segnali incoraggianti, più quelli positivi che negativi, per lo meno la certezza di non ripetere la brutta prestazione di Spa.

A Maranello hanno provato con tutte le risorse disponibili – richiamando gradualmente più potenza sin dalle libere – per capire dove ottimizzare il setup, tutto sommato riuscendoci. L’ennesima Pole position di Leclerc aveva offerto alcune speranze di successo vista la penalità un po’ a sorpresa che RedBull ha deciso di accettare per dare a Verstappen un motore termico in più, una mossa intelligente per affrontare le piste che restano e che sono ad elevato stress motoristico, come Suzuka, Austin e poi Città del Messico e interlagos. Ferrari come da programma ha cambiato di tutto e di più su Sainz, dopo averlo fatto su Leclerc a Spa. Monza ha mostrato che i nuovi ibridi di Honda e Ferrari sono un passo in avanti interessante.
Ferrari qualcosa di più in termini di packaging, Honda meglio sull’efficienza complessiva.

Se RedBull si è messa teoricamente al sicuro con gli elementi, è altamente probabile che Ferrari introdurrà ancora un ICE (motore endotermico) pagando le sue 5 posizioni in ‘zona Austin’ o giù di lì. Questo programma dovrebbe permettere di mantenere un elevata disponibilità di potenza e maggiori prove in pista propedeutiche per la risoluzione del problema a beneficio della 675. In più un aumento di prestazione che dovrebbe consentire di mantenere a distanza un ritorno Mercedes. Non si può vincere il campionato, tuttavia la seconda posizione nel costruttori rappresenta almeno uno step rispetto al 2021.

In relazione a questo, una nota positiva è stata la gestione del motore – in particolare di Leclerc- visto il chilometraggio. Come ha riferito Mattia Binotto, ancora non c’è una contromisura ai cedimenti avuti, tuttavia ci dicono che una “diversa gestione dei parametri” ha dato importanti benefici.

Allo stesso tempo, tonando a Monza, i tecnici avevano ben chiaro di non poter disporre del passo gara di Verstappen. Serviva cogliere delle opportunità per accorciare il divario. Dopo il pit stop sotto una ‘mezza’ VSC, Leclerc nel secondo stint su medie ha cominciato ad accorciare il gap da Max. Era veloce, ma non sufficientemente veloce per tornare pericoloso.

La differenza tecnica del post TD39 sta nel fatto di aver reso le auto leggermente meno estreme con l’utilizzo del fondo, non permettendo di sfruttare a certe vetture il 100% del proprio potenziale. La RB18 va a meraviglia perché usa più quantità di flussi in una determinata zona posteriore e ha bisogno di meno potenza di estrazione dal diffusore. In sostanza significa che il fondo resta sigillato anche ad altezze superiori.

I problemi dopo la direttiva Fia fondamentalmente sono legati alla rigidità, ma questo a Monza ha inciso molto poco perché il bassissimo carico e l’impostazione più rigida richiesta, hanno contenuto il bouncing, cosa ben diversa rispetto a quanto accaduto a Zandvoort e Spa. Di conseguenza permettendo di lavorare decentemente con le sospensioni, la trazione della Ferrari è tornata un fattore positivo con l’aumento di grip.

Sul (non) finale di gara: 7 giri per gestire un’auto ferma, con un trattore in pista contro mano, hanno messo in imbarazzo la F1 e la race direction. Regalando un finale pietoso che i tifosi e gli spettatori non meritavano. Probabilmente una minima % di pubblico avrà capito cosa e perché è successo, uno spot deludente per F1 che – da quando capito – è molto contrariata. Ma da qualche tempo pare essersi creato un gioco di forze tra chi vuole imporre le regole e chi lo spettacolo. È un po’ pericoloso, poiché come sempre in questi casi si rischia di veder prese decisioni solo per mostrare la propria forza.

Nota di colore: la Rossa ha festeggiato con il giallo Modena i 75 anni della Scuderia, una livrea speciale con la scritta Ferrari sull’ala posteriore, che non poteva non piacere a tutti, tuttavia ça va sans dir si preferirebbe un nuovo sponsor…