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Speranze e dubbi sul motore FerrariLeo Turrini - 4 gennaio 2021

Continuo a rispondere alle vostre domande.

@frankbosone. L’ipotesi congelamento motori dal 2022 dipende da un contesto che non può essere ignorato. Honda si ritira e in una economia globale segnata dal Covid in F1 per ora sono coinvolti appena tre costruttori (Mercedes, Ferrari, Renault). Credo si debba trovare un equilibrio tra agonismo e sostenibilità finanziaria del tutto. Non semplice, eh!
@manuB. Allora, la nuova gestione del ristorante Cavallino sarà affidata al mio amico Bottura, che credo non abbia bisogno di presentazioni. Sul collegamento tra esiti in pista ed esiti “aziendali” per la Ferrari, non esiste un automatismo immediato. Per capirci: zero mondiali tra il 1979 e il 2000 non affondarono la fabbrica e i suoi prodotti. È vero invece, sempre secondo me, che se passasse l’idea di un disinteresse degli azionisti per le corse prima o poi il Mito ne risentirebbe. Ma ho la sensazione che qualcuno stia cominciando a capire il rischio. Presto sapremo.
@rickynavy. Guarda, io non ci credo ad una Fia che dice alla Ferrari: eh, vi abbiamo beccato con le mani nella marmellata e quindi per un anno siete obbligati a fare schifo! Troppo machiavellico. Penso invece che, depotenziata nel motore, la Ferrari non avesse chance per essere competitiva. Se non è zuppa è Pan bagnato, ok. Ma la forma non di rado è sostanza.
@davide kato. Di mie foto legate alla F1 ovviamente ne ho tantissime e ognuna racchiude una storia. La più cara è con Ayrton a Imola nel 1990, nei giorni dei nostri compleanni. E sono molto affezionato anche a una immagine con Kimi, il giorno del suo ritorno in Ferrari: veniva sanata una ingiustizia.
@aldo canzian. Sai, io sono un giornalista e in quanto tale non sono obiettivo nel giudicare la mia categoria. In generale penso che un mix tra informazione e spettacolo sia il target di tutti. Riuscirci non è facile e spetta a chi guarda o chi legge farsi una opinione.
@marcov. Buon anno, amico mio. Hai ragione, noi…anziani non di rado sottovalutiamo le differenze. Un ventenne o un trentenne vivono e vedono le corse, se appassionati, con occhi diversi dai nostri! Cominciando da me, noi dinosauri, come dici tu, dovremmo davvero essere un filo più umili!
@ceeko. Guarda, nella seconda metà anni Ottanta la Ferrari era allo sbando. Forghieri se ne era andato. Il Vecchio aveva capito che la svolta tecnologica stava tagliando fuori Maranello, assente sul fronte delle ricadute “da corsa” dell’aviospaziale, tra materiali ed aerodinamica. Ebbe l’umiltà, lui che era un Mito!, di rivolgersi a John Barnard, che era un mezzo matto ma geniale. Il Vecchio mori’ prima che, tra mille casini politici e organizzativi, le intuizioni di Barnard fruttassero qualcosa. Le vetture del 1989 e del 1990 erano innovative e competitive, tanto che Prost perse il titolo nel modo che si sa. Però Ferrari non c’era più, quelli di Torino sono sempre quelli di Torino e dal 1991 iniziò un altro viaggio nel deserto. Per fortuna Agnelli spedì Montezemolo a Maranello ma ci vollero quasi dieci anni per venirne fuori. Oggi le similitudini non sono poche, ma è anche vero che è cambiato il mondo.
@AMZ. Nell’immediato a Wolff non faceva gioco mettere Russell al posto di Bottas. Con il finnico il titolo costruttori è sempre arrivato, anche se nel 2020 Hamilton lo avrebbe vinto da solo. Noi spettatori giustamente vorremmo sempre lo spettacolo, ma chi governa investimenti enormi deve tenerne conto. Degli investimenti, dico.
@rigamonti. No, chiariamo: Elkann non è indifferente al rischio di passare alla storia come peggior presidente della Ferrari. Fin qui, si è fidato. In futuro, vedremo.
@frontini. Nel 2008 la Ferrari gesti’ il reparto corse in maniera favorevole a Massa. Scelta legittima, non premiata per un soffio. Ma scelta strana, visto che Kimi era il campione in carica. Ormai è storia, pace. Quanto al testo della Carlona di Race Anatomy, ricordati che appartiene al compianto Paolo Villaggio, noto coetaneo di KR7…
@f1supernut. Quantificare in decimi il vantaggio di Leclerc su Vettel, parlando di giro secco, non è alla mia portata. Dico solo che, in Ferrari, Charles era più veloce di Seb, a parità di mezzo.
@ule. Gli Agnelli Elkann non sono gente “da corsa” e per la verità mai hanno preteso di esserlo. Dipende da chi scelgono per guidare il Cavallino. Il nonno puntò su Montezemolo e non sbagliò. Il nipote ci farà sapere.
@verba volant. La vicenda di Arnoux la conosco nei dettagli, dettagli che non sarebbe giusto divulgare senza l’autorizzazione dei testimoni. Sull’identikit del nuovo ad Ferrari, mi ripeto. Indispensabile un uomo di finanza e prodotto, per via della dimensione aziendale. Ma deve anche essere un innamorato della F1. Non deve essere impossibile trovare un manager con simili requisiti!
@XY. La power unit Ferrari nel 2020 era scarsissima in tutto, dal termico all’elettrico. Sulle ragioni abbiamo dibattuto all’infinito. Ora vediamo cosa ci propongono per questo 2021. A me 30 cavalli in più sembrano pochi. So di perplessità sugli scarichi ovali, per dire. E comunque in Haas e in Alfa sussurrano di non aspettarsi nulla di eccezionale.
@maxleon. Anche io vorrei una F1 più trasparente, più facile da capire e da raccontare. Non esagererei però con i sospetti da…fiction. Fino a prova contraria, in pista vince chi è stato più bravo. Se non la pensassi così, dovrei smetterla di occuparmi di Gran Premi.
@pollix. Un caro saluto. Certo, quando vince sempre la stessa macchina con quasi sempre lo stesso pilota la passione rischia di affievolirsi. Vale per me come per te. Ma io spero sempre in un mondo migliore, come dice Vasco.
@pierogiapiero. Elkann per Natale voleva regalarsi un ad nuovo di zecca per la Ferrari e tra un po’ lo troverà.
@dakmor. Con Perez la Red Bull corregge una linea, quella della filiera domestica, che non sempre è stata brillante. Poi non credo che il messicano, sommato a Verstappen, sia sufficiente per fermare la Mercedes. Forse il campionato sarà più equilibrato se Honda farà altri progressi e se sulla aerodinamica Newey si inventerà qualcosa di nuovo.