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#NonessereFerrariLeo Turrini - 21 settembre 2024

#NonessereFerrari.

E il mio maestro m’insegnò com’è difficile trovare
L’alba dentro l’imbrunire
E il mio maestro m’insegnò com’è difficile trovare
L’alba dentro l’imbrunire
Appunto.
Ho aspettato un po’ a scrivere, per digerire la mazzata.
Non darò colpe a Vasseur o agli ingegneri o ai piloti.
Semplicemente, questa è la maledizione di noi ferraristi.
Non da oggi, purtroppo.
Il pazzesco doppio autogol di Sing Sing azzera di botto le residue ipotesi di gloria.
In un contesto teoricamente ideale.
Con due piloti che amano i tracciati cittadini.
Venendo da risultati molto incoraggianti.
Qui c’è poco da girarci attorno o da fare i megafoni del potere.
Ogni volta che sembriamo in procinto di uscire dalla buca, Zac!, arriva la mannaia.
È normale?
No.
Fa molto Ferrari?
Sì, se accettiamo l’idea che la nostra passione sia un sinonimo di sofferenza.
Ma non va bene.
Io sono tremendamente incazzato.
Waterloo ci sta, ma solo se prima hai vissuto Austerlitz.
Così, no.
E giustificazioni zero, please. Sainz non può fare una cappella del genere e quanto alla faccenda della gomma che non va in temperatura, su, ce la raccontano dalla gloriosa era Binotto.
Vabbè, mi sono sfogato.
In gara sarà dura far peggio (spero).
Norris è in pole senza l’ala farlocca: altro da dichiarare?
Verstappen lasciatelo stare, per essere un tassinaro alla Alberto Sordi a me pare bravino.
Buona domenica (ma magari grandina, eh).