C’era un tempo in cui si andava a Melbourne anche per scoprire le…scoperte di Giancarlo Minardi. Che in Australia fece debuttare Fisichella, Trulli, Alonso, Webber…
Ora siamo nel 2025. Ho chiesto al vecchio amico romagnolo cosa pensa scopriremo stavolta, all’Albert Park. Tra Kimi Antonelli e Hamilton di Rosso vestito.
Ecco il nostro dialogo.
——
“Ho dedicato la passione di una vita al l’automobilismo e dunque per la nuova stagione della F1 ho un sogno doppio”.
Sarebbe a dire?
“La Ferrari iridata tra i costruttori e Kimi Antonelli campione del mondo tra i piloti. Aspettiamo un italiano sul trono dal 1953…”
Giancarlo Minardi è una gran bella persona. Per un paio di decenni, più o meno, con il suo team di Faenza ha fatto compagnia alle Rosse di Maranello. Poi si è dedicato alla preparazione dei giovani drivers. E…
“Conosco Antonelli da un sacco di tempo -racconta l’ex costruttore faentino- Andava ancora alle elementari, se non ricordo male…”
Quale fu la prima impressione?
“Da subito, straordinariamente positiva. Questo ragazzo ha tutto per diventare un grande. Proprio tutto, dalla mentalità al talento. Regalerà emozioni agli italiani che amano le corse, si fidi”.
Che cosa possiamo aspettarci dal debutto in Mercedes di Kimi?
“Prima mi faccia fare una premessa, banale ma necessaria”.
Prego.
“Quando parliamo di F1 tanto dipende dalla vettura. Non è che Alonso ha disimparato a guidare se la Aston Martin va piano! Quindi per Antonelli come per chiunque altro i risultati saranno legati al rendimento della monoposto. Posso aggiungere un’altra cosa?”
Mai dire no al Ferrari di Romagna, caro Minardi.
“Se Kimi comincia in F1 direttamente in un top team è perché se lo merita. Non gli hanno fatto un favore, ecco”.
Potrebbe vincere subito?
“Ho già detto che cosa sogno, ma bisogna tenere i piedi per terra. Anzi, mi auguro che l’ambiente non metta troppa pressione al ragazzo. Saranno indispensabili pazienza ed equilibrio nei giudizi. Ma ripeto, le basi Kimi le ha tutte, proprio tutte”.
Senta Minardi, lei ha lanciato in F1 gente come Alonso, Fisichella, Trulli, Webber…
“Capisco l’antifona ma niente paragoni, sono epoche diverse, la tecnologia si è evoluta tantissimo, eccetera. Ciò premesso, avremo sulla griglia di partenza un italiano con buonissime prospettive. Il resto lo vedremo da Melbourne in avanti”.
E che Ferrari vedremo, invece?
“I test del Bahrain contano poco. Sulla carta la McLaren pare in vantaggio ma non me la sento di formulare pronostici”.
Nemmeno su Hamilton?
“Ah, qui debbo fare ammenda”.
In che senso?
“Quando la Ferrari annunciò l’ingaggio di Lewis, dissi proprio a lei che non condividevo l’operazione”.
Minardi non lo avrebbe preso.
“Esatto, ma ho cambiato idea”.
Come mai?
“Mi è piaciuto tantissimo il modo in cui Hamilton è entrato a Maranello. Ha una motivazione formidabile. Siamo sempre lì: se gli danno una macchina buona, ci fa divertire”.
E Leclerc?
“Lo vedo un po’ nervoso, d’altronde ha un compagno che è una leggenda”.
La Coppia scoppierà?
“Ma no, ci penserà Vasseur a governare la situazione”.
Minardi, le piacerebbe essere al posto del francese al muretto Rosso?
“Lei mi vuole male, ho quasi 78 anni, dunque tanti auguri a Fred, magari gli servono…”
© Riproduzione riservata