Scriverò adesso tutto quello che la tragedia della vigilia mi aveva lasciato in un angolo di cuore.

Mi viene in mente il verso di Lucio Dalla.

Che commozione, che tenerezza.
C’è qualcosa di struggente,  nella prima volta di Carletto Leclerc. Qualcosa che inevitabilmente rimanda al lutto del sabato, perché Hubert era un caro amico del monegasco. E ci sono sentimenti che appartengono all’anima di chi vive per la velocità, ieri, oggi e domani, sempre.
C’è qualcosa di tenero, ancora, nella suggestiva coincidenza che lega la prima volta del pilota con la faccia da bambino al ricordo di una leggenda chiamata Michael Schumacher. Il Campionissimo tedesco celebrò il successo numero uno proprio sulle Ardenne. Era il 1992, stavo la’ e in me si fece largo la sensazione che era nata una stella.
Stavolta, idem. Quando Leclerc mise piede a Maranello, adolescente innamorato del kart, chi gli stava accanto per conto della Scuderia mi sorprese con una considerazione stupefacente. Mi disse l’amico Andrea Bertolini, iridato con la Maserati e zio adottivo di Carletto: sai, Leo, abbiamo in casa il ragazzo che manderà in crisi Hamilton…
Mi sembrò una esagerazione, Carletto era lontano dalle atmosfere dei Gran Premi. E invece in Ferrari avevano visto giusto. Avevano visto la luce.
Leclerc, mi è capitato spesso di scriverlo in stile Guerre Stellari, è The Chosen One. È Il Predestinato. Sta anticipando il futuro restituendo un senso al presente della Signora in Rosso. Non si trasformerà in Darth Vader.
E voglio aggiungere un’altra cosa, nel cuore di una domenica che per tanti motivi non potrà mai essere dimenticata. Questa è una vittoria che sarebbe piaciuta al Drake. Perché è stato, anche, uno spettacolare capolavoro di squadra, con Vettel che si è messo umilmente al servizio del giovane compagno, adattandosi alle esigenze della Scuderia. Sto parlando di un quattro volte campione del mondo e immagino il suo stato d’animo. Ma proprio per questo la sua collaborazione merita una sottolineatura, a dimostrazione che che Mattia Binotto sta tutelando uno spirito di gruppo che è fondamentale, in un contesto che viene da anni egemonizzato dalla Mercedes.
Infine, auguri e complimenti a Monza: battere Leclerc nel Parco, domenica prossima, sarà dura.
Anche per Lewis Hamilton.